Anno: 2012
Distribuzione: Warner Bros
Durata: 164′
Genere: Azione/Poliziesco/Thriller
Nazionalità: USA
Regia: Christopher Nolan
Passati quattro anni, un film ingegnoso come Inception (2010) e tanto clamore che l’ha reso unica salvezza del cinecomic (con i suoi pro e contro, ovviamente), Christopher Nolan torna dietro la macchina da presa per proseguire ciò che, dopo Batman begins (2005), aveva iniziato con Il cavaliere oscuro (2008); ovvero quella rilettura real-poliziesca dell’universo di Batman, eroe dei fumetti creato negli anni Trenta dalla mente del compianto Bob Kane.
Ovviamente, a concedere anima e corpo al miliardario mascherato Bruce Wayne è ancora una volta il calibrato Christian Bale, affiancato come sempre dall’Alfred di Michael Caine, il Jim Gordon di Gary Oldman e il Lucius Fox di Morgan Freeman; mentre le new entry comprendono un villain di grande presa come Bane, incarnato dall’astro nascente Tom”Warrior”Hardy, la ladra di perle – croce e delizia dell’eroe mascherato – Catwoman alias Anne Hathaway e due volti ben riconoscibili del calibro del premio Oscar Marion Cotillard e di Joseph Gordon-Levitt.
La trama riparte direttamente dalla fine del capitolo precedente, quando la morte del procuratore Harvey Dent aveva dato a Batman un motivo più che buono per esiliarsi, rimanendo lontano dalle gesta eroiche che lo hanno reso famoso, tanto da essere sospettato dalla polizia come responsabile dell’accaduto.
A spingere l’uomo pipistrello a tornare in azione, però, è, appunto, l’entrata in scena del misterioso Bane, che minaccia di portare a Gotham city caos e anarchia, cercando addirittura di provocare un’esplosione nucleare al fine di radere al suolo l’intera città.
Quindi, se il secondo tassello della trilogia rielaborava l’universo del supereroe targato DC Comics tramite una sorta di poliziesco alla Michael Mann, qui si punta al thriller di taglio terroristico, tanto che le atmosfere e l’intreccio sembrano più guardare al filone dello spy-movie che al mondo dei fumetti.
Pregio? Sicuramente non al cento per cento, anche se bisogna riconoscere che Nolan sia stato capace di proporre un qualcosa di poco prevedibile e molto spiazzante, offrendo un plot ben delineato e caratterizzato da inevitabili sorprese sparse qua e là, le quali danno a Il cavaliere oscuro-Il ritorno quel tocco in più che, magari, mancava nel sopravvalutato episodio con Joker/Ledger.
Non a caso, se buona parte dei meriti vanno riconosciuti allo script firmato dallo stesso regista insieme al fratello Jonathan e all’esperto in materia di cinecomic David S. Goyer (sceneggiatore della serie da Batman begins, della trilogia Blade e del recente Ghost rider: Spirito di vendetta), i difetti finiscono per essere rappresentati da eccessi di approssimazione narrativa e dall’uso di un montaggio di raccordo mal dosato.
Rischiando di banalizzare tutto l’affascinante aspetto che mette a confronto l’importanza dell’autorità con la mentalità criminale anarchica, ma offrendo, comunque, uno spettacolo che riesce a funzionare nell’impresa di chiudere dignitosamente il discorso nolaniano sull’eroe della notte della carta disegnata.
Un discorso che ha fatto felici milioni di spettatori, i suoi produttori e i fan dei fumetti.
Ma ne sarebbe stato felice anche Bob Kane?
Mirko Lomuscio
Scritto da Redazione il ago 22 2012. Registrato sotto IN SALA. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione