Il cavaliere oscuro – Il ritorno (The Dark Knight Rises), terzo Batman firmato Christopher Nolan, ribadisce per l’ennesima volta la tendenza alla triplicità delle pellicole di successo, le quali, aduse a ogni regola di marketing e comunicazione, si avvalgono in prima istanza del vecchio adagio “batti il ferro finchè è caldo”.
Purtroppo è una triste realtà che i prodotti major sono portati avanti solo e fintanto che c’è abbastanza hype intorno a loro, con tutte le nefaste conseguenze del caso, ad esempio storyline tirate per i capelli, sceneggiature colabrodo e un fan-service senza freni (ogni riferimento è puramente casuale).
Dopo l’enorme successo di critica e pubblico del Cavaliere Oscuro (2008), film oggettivamente grandioso, ben strutturato e recitato, in modo da distribuire con equilibrio attenzione e sostanza narrativa non solo sull’action spinta, ma anche e sopratutto sull’introspezione psicologica e l’interazione fra le parti, la prova a cui era chiamato Nolan era parecchio difficile.
Trovare un villain che potesse sostenere il confronto a distanza col magnifico Joker di Ledger rappresentava una delle premesse fondamentali, e la risposta, Bane, una sorta di pachidermico incrocio fra Majin Bu di Dragon Ball e Scorpion di Mortal Kombat, vestito come Vin Diesel in XXX e affetto da logorrea acuta, non èsicuramente altrettanto significativo e incisivo, nella sua monotona monoliticità, sia fisica che psicologica. Caratteristiche, queste, che si riflettono anche su Batman, in questa pellicola solo un pallido riflesso del giustiziere della notte conosciuto nei capitoli precendenti, devastato nel corpo e nello spirito da lutti, traumi, tragedie, e in possesso di un copione molto banale e stereotipato, che di certo non contribuisce al pathos del film, per quanta passione e intensità recitativa il buon Christian Bale provi ad aggiungerci.
La lunga lista dei comprimari vede una Catwoman (Anne Hathaway) molto presente ma non molto convincente, che però sul finale inspiegabilmente in cinque minuti risolve da sola tutto il film, avviandolo al consueto epilogo aperto. John Blake, il futuro Robin, ben interpretato da Joseph Gordon-Levitt, svolge un importante ruolo di collante fra il cast (i sempre ottimi Gary Oldman, Morgan Freeman e Michael Caine), ma non è del tutto credibile, nella sua unidirezionalità, che non trova lo sbocco mascherato che lo spettatore intuisce e aspetta per tutto il film.Il più grave difetto del film è però la sua sceneggiatura, a tratti solo una patetica giustapposizione di scene senza una precisa continuità, che si scorda la fluidità e la scorrevolezza della pellicola precedente, affidandosi troppo a effettoni speciali e scene action quasi stile Transformers, e puntando tutto sulla quantità. La sensazione chiara è infatti quella dell’accumulo, dell’affastellamento di materiale, inserito per riempire vuoti narrativi e drammatici (la comparsata inutile dello Spaventapasseri, ad esempio), che quando poi avvengono si risolvono oltretutto in colpi di scena a livello di soap opera.La delusione complessiva è tanta, visto il ventaglio di possibilità che il regista aveva davanti, le scelte che avrebbe potuto fare, ma sopratutto la nuova direzione che ha impresso al franchising, una decisa marcia indietro che, dopo il positivo sdoganamento dai confini dell’action fumettistico operato in precedenza, ricasca in pieno nella mediocrità. Troppa carne al fuoco, troppo poco controllo e zero visione d’insieme, fanno del Ritorno del Cavaliere Oscuro un lunghissimo papocchio, il cui finale Armageddon-style (prevedibile e scontato come il resto del film) è piacevole nella misura in cui permette finalmente di uscire dalla sala di proiezione, tornare a casa e magari rivedersi qualche bella scena con un uomo dai capelli verdi, il volto bianco e un sorriso troppo grande e troppo rosso…
Durata: 165 min
Regia: Christopher Nolan
Soggetto: Christopher Nolan, David S. Goyer, basato sul personaggio dei fumetti creato da Bob Kane e Bill Finger
Sceneggiatura: Christopher Nolan, Jonathan Nolan,
Fotografia: Wally Pfister
Montaggio: Lee Smith
Musiche: Hans Zimmer
Scenografia: Nathan Crowley, Kevin Kavanaugh
Interpreti e personaggi
Christian Bale: Bruce Wayne/Batman
Anne Hathaway: Selina Kyle/Catwoman
Tom Hardy: Bane
Michael Caine: Alfred Pennyworth
Marion Cotillard: Miranda Tate
Joseph Gordon-Levitt: John Blake
Gary Oldman: James Gordon
Morgan Freeman: Lucius Fox
Liam Neeson: Ra’s al Ghul (adulto)
Cillian Murphy: Jonathan Crane/Spaventapasseri
Matthew Modine: Vice Commissario Peter Foley