"Chiunque può essere un eroe, anche un uomo che ha fatto qualcosa di così semplice e rassicurante come mettere un cappotto sulle spalle di un ragazzino, per fargli sapere che il mondo non era finito."
"Tu sei il male assoluto""Io son il male necessario"
"Non la seppellirò, ne ho già sepolti abbastanza della famiglia Wayne".
Trama: sono passati 8 anni dalla morte di Harvey Dent e Gotham è apparentemente pulita. Bruce Wayne si è trasformato in una sorta di eremita, alla ricerca di una ragione per andare avanti, dopo la morte di Rachel ed il pensionamento di Batman. Gliela fornirà Bane, un nuovo nemico, spietato e meticoloso che calerà su Gotham come una tempesta.
La fine è arrivata.
E soltanto ad uno come Nolan poteva venire in mente di chiudere la sua personale visione su Batman con un film in cui l'eroe mascherato è soprattutto il simbolo della rinascita di Bruce Wayne, protagonista assoluto della pellicola; un uomo che pare trovare la sua ragion d'essere soltanto quando tutto precipita nelle tenebre. Suo antagonista, questa volta, è Bane. Un mercenario, nato, al contrario di Wayne, all'inferno, ma come lui temprato dal dolore. Un vilain decisamente diverso dal Joker di Heath Ledger, che Tom Hardy interpreta letteralmente con gli occhi; il cui impatto emotivo nei confronti del pubblico è però notevolmente ridotto dal fastidiosissimo doppiaggio di Filippo Timi.Se Batman può essere il simbolo della rinascita di un uomo, Gotham è la rappresentazione perfetta di un mondo dove le istituzioni sono in crisi,dove i palazzi del potere sono retti da corrotto e dove il terrorismo mascherato da rivoluzione popolare ha gioco facile.
C'è tanto ne "Il cavaliere oscuro il ritorno", in alcuni punti persino troppo. Almeno un paio di momenti infatti, un inizio troppo carico di avvenimenti, eccessivamente prolisso, e la parte del pozzo, un pochino contorta, sembrano risentire di un eccesso di carne al fuoco, sfuggendo quasi dalle mani del regista.
Ma quando tutto ritorna nei canoni prestabiliti, Nolan ci regala momenti di cinema davvero di grande livello.
"Il cavaliere oscuro - il ritorno" è un blockbuster forse non perfetto, ma comunque grandioso, esaltante, a tratti epico.
I vibranti tamburi di Hans Zimmer sottolineano sequenze di grande respiro davvero mozzafiato, tecnicamente perfette.
Se Christian Bale è un Bruce Wayne/Batman tremendamente umano, e Tom Hardy purtroppo non brilla come merita, Gary Oldman dimostra di essere diventato, con il trascorrere degli anni, un attore dalla classe a dir poco cristallina.
A sorprendere però sono Anne Hathaway, conturbante e tostissima nei panni di Selina Kyle, "gatta ladra" che non fa minimamente rimpiangere Michelle Pfeiffer, e Joseph Gordon Levitt nei panni di Blake, un giovane poliziotto caparbio ed affamato di giustizia, vera e propria testa calda.
Così tutto si compie, con una resa dei conti spettacolare ed emozionante.
Una delle trilogie migliori degli ultimi anni si chiude, ma una Firenze luminosissima ed un ragazzo dal nome strano possono segnare l'inizio di una nuova era.