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Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno (di C. Nolan, 2012)
Creato il 20 agosto 2013 da Frank_romantico @Combinazione_CIo non arrivo quasi mai in orario agli appuntamenti. A volte capita, certe altre sono persino in anticipo, ma solitamente quei cinque/dieci minuti di ritardo non me li toglie nessuno. E questo sempre ammesso che non me ne scordi completamente. Tipo come quando mi ero prefissato di andare a vedere The Dark Knight Rises, Il cavaliere oscuro - Il ritorno di Christopher Nolan sul grande schermo. Al cinema sono arrivato troppo tardi (e lo avevano già tolto), sono riuscito a perdermi l'uscita in dvd e alla fine mi sono completamente dimenticato di questo film. Fino a qualche giorno fa.
E qualche giorno fa, finalmente, mi sono ricordato di guardare uno dei film che ha fatto più discutere della passata stagione. Quindi ecco qui la recensione de Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno.
Sono passati otto anni da quando Bruce Wayne ha indossato la maschera di Batman per l'ultima volta ma il suo volontario ritiro dalle scene è interrotto quando il commissario Gordon scopre un complotto teso a distruggere dall'interno la città di Gotham City. I nuovi nemici, con cui Batman dovrà confrontarsi, sono la misteriosa Selina Kyle e il letale Bane. (da filmscoop.it)
Quando Christopher Nolan entrò nel mondo dei cinecomics, a suo modo attuò una rivoluzione copernicana nell'ambito, mettendo al centro di tutto le dinamiche umane, donando un'impronta noir alle origini di un supereroe, ispirandosi ad atmosfere realistiche, urbane, dark. Ammettiamolo, la cosa si adatta bene ad un personaggio controverso come Batman ma è difficile da accettare quando si parla di un tizio vestito da pipistrello che combatte il crimine in una città fantastica, inventata di sana pianta.
Questo modo di reinventare il concetto di film sui supereroi piacque molto nel 2005 con Batman Begins, convincendo critici, produttori e pubblico, tanto da permettere ben due sequel. Se The Dark Knight è stato però il punto più alto raggiunto dalla trilogia nolaniana, sicuramente il terzo e ultimo capitolo, The Dark Knight Rises è quello più basso. C'è da chiedersi cosa manchi, a questo punto, visto che la formula che aveva portato ad un nuovo successo la saga di Batman sembrerebbe essere rimasta invariata. Ed è qui che casca l'asino, perché a non esserci questa volta è una cosa che non mancava di certo nei precedenti capitoli: una sceneggiatura. Manca insomma una storia che permetta il giusto compromesso tra temi impegnati e divertimento action, manca lo spessore di una storia ben scritta e le cose sembrano che vadano semplicemente come vanno perché è così che devono andare.
Forse il problema è che viene messa troppa carne al fuoco, che lo scopo diventa quello di stupire e non più quello di intrattenere. Viene meno tutta l'intelligenza (anche forzata) che avevano reso grandi i film precedenti e gli avvenimenti finiscono per accavallarsi senza soluzione di causa uno sull'altro. I personaggi vengono sviliti, le loro azioni appaiono quasi prive di senso e sembra che manchi una vera e propria spiegazione a ciò che accade. E allora Catwoman (interpretata da una super sexy Anne Hathaway) sembra essere capitata lì per caso, Bane (Tom Hardy) diviene un bambolotto dal background superfluo, a Joseph Gordon-Levitt viene chiesto di interpretare un Robin fuori contesto mentre il buon Christian Bale appare sempre più ingessato nel ruolo di Bruce Wayne/Batman, sempre più zitella isterica. Dov'è finita l'ironia, lo stupore, l'atmosfera? Troppe seghe mentali, troppo realismo che poi viene spazzato via da un bat-aereo e da un colpo di scena (?) dei più stupidi e inutili della storia del cinema con la Marion Cotillard più inutile della storia? Insomma, sembra che la premiata coppia Christopher e Jonathan Nolan si sia preoccupata più di accontentare produzione e fan che di costruire un film dal meccanismo oleato.
Ora, non sono d'accordo con chi ha affermato che questa pellicola sia noiosa. Non penso che sia tutto da buttare, le musiche di Hans Zimmer ad esempio si mantengono su standard molto alti e la fotografia di Wally Pfister non delude, ma costruire un film così importante sul nulla dopo la bella prova de Il Cavaliere Oscuro è inaccettabile. A questo punto aspettiamo che Christopher Nolan rinsavisca e torni a fare il cinema che gli compete, ma dopo il suo ruolo di produttore nel recente L'Uomo d'Acciaio, la cosa sembra ancora più difficile.
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