Sicuramente la degna conclusione di una trilogia spettacolare che ormai rimarrà nella storia, anche se, come in tutti i suoi film, il regista Christopher Nolan butta sempre troppa carne sul fuoco e confeziona un film con troppe immagini, troppi personaggi in una volta sola e troppi contenuti. Alla fine del film, che ricordiamo dura quasi 3 ore, si resta con tante sensazioni contraddittorie; da una parte si vorrebbe rivedere subito il film una seconda volta, dall’altra si ha come la sensazione di essere stati buttati in un calderone e di non aver capito quasi niente. Nonostante tutto il film è grandioso e Nolan riesce a tappare i buchi di trama, riesce a non far annoiare, vista la lunghezza del film e riesce persino a sbalordire. Più che un regista sembra un prestigiatore che gioca con gli specchi, facendo dei trucchi che lasciano tutti a bocca aperta, portando lo spettatore a distrarsi e a non accorgersi di alcune lacune del film; il regista non cerca scorciatoie e racconta le diverse vicende di ogni personaggio, concentrandosi così tanto su ogni dettaglio che spesso e volentieri perde di vista il protagonista. L’obiettivo principe è quello di ancorare sempre di più il supereroe alla realtà e di mostrare molto più che nei primi capitoli l’aspetto umano di Bruce Wayne, ma è una cosa davvero difficile da attuare in film come questi; se nel primo la prensenza del Joker era quasi ipnotica e rendeva accettabile qualsiasi cosa, nel terzo film alcuni fatti rimangono davvero inspiegabili. Così come, in altri momenti, il regista finisce per affidarsi ad espedienti poco brillanti come i flashback. Grazie però all’intreccio delle storie di molteplici personaggi di contorno, che diventano quasi protagonisti, facendo diventare il il film una storia corale, Nolan riesce a distogliere l’attenzione dello spettatore dalle mancanze.
Infatti, durante la caduta e l’esilio di Batman, che dura tre quarti del film, possiamo assistere alla drammatica vicenda personale del Commissario Gordon (Gary Oldman), che deve affrontare il dilemma del compromesso; entriamo a conoscenza del giovane John Blake (Joseph Gordon-Levitt); conosciamo e seguiamo le mosse della bellissima ladra Selina Kyle alias Catwoman (Anne Hathaway), che non sarà affascinante come Michelle Pfeiffer, che interpretò lo stesso ruolo anni fa, ma è molto convincente. Anche i personaggi di Lucius Fox (Morgan Freeman), Miranda Tate (Marion Cotillard) e Alfred (Michael Caine) hanno un ruolo chiave nello svolgimento del terzo capitolo di Batman; senza considerare l’entrata in scena di Bane, il terrorista dalla bocca coperta, che Tom Hardy interpreta con grande fisicità, anche se forse è il personaggio che risente di più della già citata “troppa carne sul fuoco”. Da citare anche l’aspetto tecnico/estetico IMAX, un formato panoramico molto spettacolare che permette di immergersi completamente, quasi tridimensionalmente nelle scene più emozionanti del film. In definitiva lo spettacolo c’è, il realismo e l’epicità pure, ma come già detto ci sono troppe cose buttate nel calderone e il film non è perfetto, anzi, forse è leggermente inferiore al secondo capitolo della saga, anche se bisogna ammettere che è uno dei migliori terzi episodi di sempre e l’obiettivo di chiudere la trilogia in modo soddisfacente è stato sicuramente centrato; certamente la trilogia rimarrà per tantissimo tempo il punto di riferimento per qualunque regista voglia intraprendere la strada di un franchise su un supereroe e non solo. Da vedere minimo 2 volte. Da notare che ai botteghini il film ha già raggiunto la stratosferica cifra di 900 milioni di dollari di incasso.