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Il Cavallo che volle vendetta dal Cervo – Jean de La Fontaine -

Creato il 25 luglio 2011 da Inonno @luca_lovesapple

Il Cavallo che volle vendetta dal Cervo – Jean de La Fontaine -

Non sempre i cavalli portaron la briglia, ma quando pascevasi l’umana famiglia di ghiande, i cavalli si videro e gli asini andar per le selve, com’oggi le belve.A quei tempi erano ignoti tanti basti e tante selle, e predelle e ferri e maglie da battaglie. E non c’era l’abbondanza delle splendide carrozze su cui vanno oggi le belle alla danza, alle feste, ed alle nozze.Il Cavallo col Cervo ebbe contesa, e non potendo vincerlo nel corso, all’Uomo fa ricorso, perché l’aiuti a vendicar l’offesa.L’Uomo gli salta in groppa, e dato un freno da rodere al protervo, sì lo spronò, che finalmente il Cervo nel corso venne meno.Rivolto all’alleato: – Grazie, – dice il Caval non troppo saggio, – permetti ch’io ritorni ancora al prato, albergo mio selvaggio -.- Scusami, amico! – a lui l’ altro rispose, – ho fatta una scoperta, che servir mi potresti in varie cose: talché non ti conviene l’aria aperta.Resta con me: la passerai non male sprofondato in un morbido giaciglio -. Comprese allora il povero animale quanto pazzo era stato il suo consiglio.Che giova il ventre pieno senza la santa libertà? Già pronta era la stalla e preparato il fieno, e ancora adesso il suo peccato sconta.Saggio chi sa dimenticar l’offesa. È la vendetta un tristo godimento, se tu la compri d’un piacere a spesa, che degli altri piaceri è il condimento.

Il Cavallo che volle vendetta dal Cervo – Jean de La Fontaine - Post originale pubblicato da Il Post-it su ilpostit.it Questo post: Il Post-It Contenuto e' pubblicato sotto una Licenza Creative Commons


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