La testa del cavallo del Museo Archeologico di Firenze
(Foto: Ansa)
Si tratta di una scultura greca risalente al 350 a.C. che, un tempo, faceva bella mostra di sé in una delle sale rinascimentali di Palazzo Medici Ricciardi a Firenze. Purtroppo, dal momento in cui la preziosa scultura è entrata in possesso della potente famiglia fiorentina è iniziato anche il suo degrado, accertato anche quando il capolavoro greco venne donato al Museo Archeologico, nel 1881.
Ora i ricercatori stanno valutando i problemi di conservazione e restauro dei materiali antichi, come le leghe e le dorature utilizzati per forgiare la testa del cavallo. Il lavoro sarà effettuato all'interno del museo e potrà essere visibile al pubblico fino all'8 marzo, negli orari di apertura dello stesso.
La testa di cavallo, forgiata in bronzo, presenta numerose tracce di doratura. Rappresenta un cavallo nel tentativo di rimuovere il morso. Si tratta di un cavallo giovane, come appare dall'esame della dentatura. I ricercatori pensano, dopo aver esaminato i dettagli della scultura, che il cavallo facesse parte in origine di un più ampio gruppo scultoreo. Ritengono, in particolare, che fosse presente un cavaliere che tratteneva l'animale dalla parte sinistra della testa.
Questa scultura è ritenuta essere un esemplare da guerra (la criniera a spazzola e l'assenza di peluria all'interno delle orecchie del cavallo). Era stata già restaurata, in particolare nel XVII secolo, quando venne applicata una fascia all'altezza del collo con una targhetta, asportata solo in occasione del recente restauro.