Solo stamattina, a distanza di una settimana dalla sua convocazione, è stato comunicato l’inserimento, a sorpresa, al Cda dell’Aato di Cremona dell’oggetto aggiunto: “Adozione del Piano d’Ambito”.
Lo stesso membro del Consiglio di Amministrazione Marco Cavalli, sindaco di Romanengo, sentito dai colleghi, ha fatto sapere di essere stato colto alla sprovvista da tale improvvisa accelerazione, a quanto pare dovuta alle acque agitate del Pirellone ed alle difficoltà che potrebbero insorgere in tale sede per la sua approvazione finale, soprattutto di fronte all’ipotesi di ingresso dei privati nella gestione.
Ma la cosa che stupisce maggiormente è che il Piano, di cui è stato ripetutamente chiesto dall’assemblea dei Sindaci il rinvio al Consiglio di Amministrazione per la necessaria rettifica in diminuzione, stante l’entità ritenuta del tutto eccessiva degli investimenti previsti, con depuratori posti anche in casolari e frazioni di alcune decine di abitanti, possa essere adottato dal Consiglio di Amministrazione, senza la preventiva approvazione da parte dell’assemblea dei Sindaci.
Peraltro bisognerebbe chiedersi il perché di tanta fretta a fronte della prevista aggregazione di Cremona con Lodi, realtà nella quale è stato adottato un modello gestionale totalmente pubblico e che, con ogni probabilità, comporterà una diversa dimensione territoriale dell’Autorità d’ambito idrico.
La cosa è analoga all’ormai deciso conferimento dei beni immobiliari - operazione fortemente contestata e giudicata una vera e propria svendita dei gioielli di famiglia – ad una Società di Risparmio Gestito, mentre a Lodi ed a Mantova pare non si stia procedendo in tale direzione.
E’ evidente che l’ennesima prova muscolare da parte del Cda dell’Aato, con ogni probabilità potrà riservare sgradite sorprese da parte dell’assemblea dei Sindaci i cui equilibri, complici le elezioni del giugno scorso, sono radicalmente mutati.
Ma i Sindaci potrebbero essere, a loro volta, gabbati se il Cda odierno dovesse adottare l’ultimo piano d’ambito predisposto con la bestiale ed immotivata forzatura del silenzio assenso, mentre l’assemblea del 12 dicembre scorso ne aveva chiesto il ritiro.
Una più serena valutazione della vicenda con il coinvolgimento degli stessi rappresentanti degli utenti potrà evitare strascichi giudiziari che, diversamente, sarebbero inevitabili.
Lista Torchio
Lista Civica Provinciale
Cremona, 11 ottobre 2012
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