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Il cemento armato

Creato il 09 marzo 2015 da Renzomazzetti
FIORENTINO.

FIORENTINO.

Ci fu il periodo della ricchezza del pane quotidiano: duro pane guadagnato e mangiato con tanto poco companatico e tanta terra da lavorare. Poi il periodo dei sogni della terra abbandonata: tanti voli senza ali e nessun cielo. Venne l’artificiale companatico del privilegio, dei nominati dal primario nato dalle primarie di partito, degli onorevoli venduti alla governabilità, dei Senatori a vita, dei Commendatori, dei Cavalieri… della Repubblica? Il grano scomparve dai campi agricoli e spuntò il grande cemento armato delle costruzioni da distruggere dalle guerre dei potenti. Il pane fu dimenticato con il lavoro agricolo. Il nulla sopravvisse con il debito sovrano. La sterile profitto si moltiplicava nell’era che replicava se stessa e il passato rimase identico (più o meno) al presente inumano, ma conforme alla modernità. (Ricordo da un racconto di Vasco).

P A N E    D O N A T O

Questo pane

sapore particolare

mescola saliva

impasta labbra.

Candela rossa,

tenue fiamma,

con grande calore

brucia amarezze.

Illumina splendore

dei capelli rosso colore

e la rosina essiccata

fragrante profumo riemana.

Ricordo tavola imbandita

due gatte curiose adorna

la mano sulla mano calda

esalta nel giorno di festa.

Mette le ali un angelo

finalmente vola tremolando

come il verso lei pensiero

nella luce alito di bacio.

-Renzo  Mazzetti-

http://renzomazzetti.blog.kataweb.it/2015/02/18/le-belle-frasi/ 


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