Curiosa, ho cercato in rete notizie sui luoghi battuti da questo container speciale, trovando poco più di un articoletto su Corriere.it, e niente più.
Questo succedeva a fine dicembre, e il progetto, già attuato in altre città con discreto successo, sarebbe partito ai primi di gennaio.
Entusiasta, ho composto il numero verde dell’Amsa e ho chiesto alla centralinista maggiori informazioni, e così mi son messa in attesa dell’avvento di questo famigerato container speciale.
Nei giorni a seguire, su internet non compariva nulla, e i pochi documenti a disposizione online elencavano date e luoghi di stazionamento del CAM in modo vago e poco chiaro.
Alcuni sostengono che sia stato reclamizzato al minimo perché in molte città del nord è prevista la costruzione di nuovi inceneritori, così da rendere la raccolta differenziata pressoché inutile.
Una settimana fa, però, andando verso la stazione Bovisa, mi sono imbattuta in questo camione, e così mi sono fermata a chiacchierare con gli addetti, che purtroppo non potevano aprire e montare il container in orario, bloccati da un’auto parcheggiata in divieto di sosta.
Ho fatto domande complicate (dove butto le buste di plastica, le cartine di alluminio dei barattolini di yogurt, gli accendini esausti, le etichette di carta di bottiglie e barattoli?) e mi sono fatta consegnare coupon e volantini, e anche il calendario degli stazionamenti del CAM.
Purtroppo non ho potuto vedere l’impianto in azione perché dovevo correre al lavoro, ma ho poi chiesto al Vanz, che passava di lì più tardi, di scattare qualche foto per capire e vedere meglio come funzionasse il tutto.
Il CAM è strutturato come una ricicleria in miniatura, e avrebbe più senso se la gente sapesse che esiste, invece che incrociarlo per caso, per portare i rifiuti difficili da smaltire (bombole spray, pile e batterie) e informarsi meglio sulla raccolta differenziata.
Comunque ho saputo che l’iniziativa andrà avanti ancora per alcuni mesi, spostandosi in diverse piazze a ripetizione, così avrò altre occasioni per tornare a tediare i gentili operatori.
Nel frattempo, sogno di dipanare un giorno i miei dubbi sul riciclo dell’alluminio e dei sacchetti di plastica, così come degli imballaggi e contenitori alimentari.
Inoltre ho saputo che esiste la possibilità di fare visite guidate negli impianti di smaltimento e riciclo, e così mi sto preparando all’eventualità di poter osservare da vicino cosa succede veramente ai nostri rifiuti, e chissà, magari potrò anche entrare in contatto con le aziende che raccolgono e riciclano i materiali e danno loro nuova vita.
Se siete di Milano e avete informazioni su come contattare queste aziende, oppure volete dire la vostra sull’efficienza del servizio nella vostra città, siete i benvenuti. :-)