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Il centro-destra e l’ “opposizione permantente”

Creato il 21 dicembre 2013 da Catreporter79

L’impianto strategico ed autopromozionale del centro-destra italiano si fonda e snoda su una scelta di importanza decisiva ed irrinunciabile, sfuggita alla sosta analitica di buona parte degli osservatori ( politologi, massmediologi , sociologi della comunicazione, cronisti, ecc.). Si tratta della capacità che il segmento berlusconiano ha di porsi e proporsi come “permanent opposition ”, quando presiede il governo così come, più in generale, per quel che con concerne le ultime due decadi della vita politica nazionale (l’intera Seconda Repubblica) che hanno visto una preminenza temporale a Palazzo Chigi di FI-PdL ed alleati. In questo modo, il centro-destra riesce a “liberarsi” di “colpe” e responsabilità appartenenti e riconducibili alla propria gestione trasferendoli, nella percezione collettiva, ai suoi “competitors” (il centro-sinistra).

Il successo di questa operazione di “abiezione dislocata”, va ricondotto, innanzitutto, a due elementi: la potenza dell’arsenale mediatico (quindi persuasivo e propagandistico) berlsuconiano ed il portato storico recente-repubblicano, che ha visto la sinistra (nelle sua varie declinazioni e ramificazioni) ricoprire un ruolo senza dubbio più attivo ed assertivo rispetto ad una destra marginalizzata ed automarginalizzatasi che si sovrappone, nella cultura italiana, all’intero comparto moderato e conservatore.



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