Cosa accade quando, una domenica di sole, ci si addentra nei caruggi del centro storico di Genova?
Accade questo: che si rimane con la bocca sospesa a mezz’aria.
Vecchio e nuovo, arte e mestieri, Africa e latinos, fisarmoniche e prostitute, serrande abbassate, panni stesi, muri trasformati in street art, e non solo quelli: le serrande diventano sfogo, poesia e politica. E poi ancora: l’angolo de Andrè, un venditore di bacchette magiche, un negozio “chiuso per amore dell’arte”.
A ogni angolo non facevo che inciampare, il naso all’insù e il telefono in mano, pronto allo scatto. Ma ora siate pronti anche voi, che qui ci si inoltra nella Genova che non vi aspettate.
Cliccate sul video in alto, e che la musica e le parole di “La città vecchia” di Fabrizio de Andrè vi accompagni tra queste meraviglie.
Nei quartieri dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi
ha già troppi impegni per scaldar la gente d’altri paraggi
Vecchio professore cosa vai cercando in quel portone
forse quella che sola ti può dare una lezione
quella che di giorno chiami con disprezzo pubblica moglie
quella che di notte stabilisce il prezzo alle tue voglie
Se tu penserai, se giudicherai
da buon borghese
li condannerai a cinquemila anni più le spese
ma se capirai, se li cercherai fino in fondo
se non sono gigli son pur sempre figli
vittime di questo mondo
…e grazie Andrea per avermi fatto scoprire questo pezzo di mondo.