di Nicola Pucci
“Per il suo tessuto urbano e la sua architettura, Leopoli è un eccezionale esempio della fusione delle tradizioni architettoniche ed artistiche dell’Europa dell’Est con quelle dell’Italia e della Germania“. Con questa motivazione il centro storico di Leopoli è iscritto ai Patrimoni dell’Unesco dal 1998.
E ne ha ben donde, questa città affascinante, culla della mobilità culturale ucraina, con tracce gotiche e barocche importanti, allo stesso tempo dall’anima ebraica, e che fu luogo di destinazione per i militari italiani in prigionia durante la Seconda Guerra Mondiale. Apparteneva alla Polonia a quei tempi, Leopoli o se preferite L’vov, e divenne sovietica all’inizio delle ostilità per poi conquistare identità nazionale nel 1991 ma questa è storia e di storia qui tratteremo solo marginalmente.
Quel che conta è che siamo in Galizia, e la città vecchia è qualcosa di assolutamente mirabile. La chiamano “piccola Parigi dell’Est“, e magari l’etichetta suona un po’ pretenziosa, ma c’è di che meravigliarsi avventurandosi per le vie del centro storico, in dolce pendio, appunto catalogato come patrimonio mondiale.
La facciata del monastero di San Bernardino – da commons.wikimedia.org
Batte il cuore inPloshcha Rynok, la Piazza del Mercato, che obbliga l’occhio ad ammirare la staticità strutturale dei palazzi che incorniciano il quadrilatero. Edifici rinascimentali che si accoppiano perfettamente con lo stile barocco ed impero dei vicini in pietra: tra questi la Casa Nera, tocco italico ad illustrare il talento di Tomaso Alberti che la edificò nel 1577. Al centro si staglia ilMunicipio col profilo verticale della sua torre e le fontane che impreziosiscono gli angoli della piazza con i disegni di figure mitologiche.
La Cattedrale Cattolica Romana, che conserva la Cappella Boyim, stupefacente per bellezza, è l’esempio migliore di arte gotica in città così come il barocco classico trova espressione più audace nell’imponenza della Chiesa Gesuita, costruita tra il 1610 e il 1630.
Gli stili si sovrappongono ed è questo incrocio di performances architettoniche a regalare a Leopoli una vetrina internazionale di prestigio nonchè un alito di antico che di tutto profuma fuorchè di vetusto e sorpassato. La Chiesa dell’Assunzione – Uspieńska – fu costruita in legno come nella tradizione più comune dei luoghi di culto russi; l’impatto barocco-rococò del bellissimo complesso dellaCattedrale di San Giorgio invece disorienta l’osservatore: qui ha sede il palazzo dell’arcivescovo metropolita di Leopoli e la chiesa accoglie le sculture del “Michelangelo ucraino“, Iohann Pezel; ha invece fattezze manieriste il Monastero di San Bernardino, con le sue mura fortificate e l’impronta del rinascimento italiano portata in dote dalla mano dell’architetto Paolo Romano che diresse i lavori iniziali.
L’interno della Chiesa Armena – da en.wikipedia.org
In questo camminamento attraverso i secoli non si può proprio dimenticare di apprezzare il culto ortodosso diffuso dalla Chiesa Armena – datata XIV secolo -, un tripudio di iconostasi dorate tra cui due si illustrano più delle altre, quella di San Gregorio Illuminatore e quella della Beata Vergine Maria; infine come ultima meta di questo tour vi consiglio la Chiesa della Natività di Mariache si dice ospiti le reliquie di San Valentino. Ma questa è notizia priva di fondamento, se è vero che i resti del patrono degli innamorati pare siano conservati a Roma.
Sì, decisamente sorprendente Leopoli, avamposto liturgico che con orgoglio protegge il patrimonio di arte e cultura fuori dall’Europa del consumo.
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