Il mondo dei videogiochi si divide ancora in chi crede nella VR e chi invece non ha ancora ingerito la pillola rossa. Alla prima categoria appartiene senza dubbio Tim Sweeney, CEO di Epic Games, ossia i creatori di Unreal Engine, uno dei motori grafici più usati per la realtà virtuale. Nato e cresciuto nell'industria tripla AAA, Sweeney è sorprendentemente votato alla VR, e non si fa problemi ad ammettere il suo entusiasmo nei confronti del nuovo medium immersivo. Ecco cos'ha dichiarato in un'intervista a Re/code: "Penso che sia il futuro dell'industria dei videogiochi. Non succederà quest'anno, e nemmeno il successivo, ma nel prossimo decennio tutte le forme di display e strumenti di interazione uomo-macchina saranno rimpiazzati dalla VR e dalle tecnologie che le succederanno."
Continua Sweeney: "Se guardate al mondo a 10 anni da adesso, ognuno indosserà qualcosa che ricorda gli occhiali, ma con un display ad alta risoluzione 8K per ogni occhio, che darà una combinazione immediata di realtà e immagini generate al computer. È più conveniente di un iPhone, perché non devi arrivare alle tasche per raggiungere qualcosa. Vi basterà semplicemente usare i gesti. E sarà meglio dei PC gaming di fascia più alta disponibili oggi, perché non starete guardando a un monitor. Il vostro intero campo visivo, a 130°, sarà riempito di immagini computerizzate ad alta qualità.".
"E una volta che avremo quella tecnologia, non ci sarà bisogno di altri display. Non avrete bisogno di un televisore nella vostra casa. Potrete proiettare uno schermo televisivo su qualunque superficie vogliate. Non avrete bisogno di tastiere, non avrete bisogno di mouse e di touchscreen. Crediamo al 100% in questo. Non è una piattaforma dove, oggi, puoi andare e costruire un gioco da 100 milioni di dollari come Gears of War. Ma sta arrivando".
Le parole di Sweeney suonano come la profezia di un visionario ma, soffermandoci anche solo vagamente sui risultati compiuti negli anni da Epic, possiamo sicuramente dare credito al suo CEO. Simili dichiarazioni non sono che il segno che qualcosa sta cambiando nell'industria dei videogiochi e che la VR, da semplice feticcio per pochi sognatori un po' folli, sta diventando la nuova tecnologia di riferimento, su cui le grandi compagnie sono pronte a scommettere.