Il Kindle è davvero abbastanza intuitivo da usare, per lo meno nelle sue funzionalità più semplici.
Le pagine (tranne in rari casi) non sono numerate normalmente, ma usano una numerazione interna che per alcuni è scomoda, per altri più adatta all’arnese.
Intanto, comunque, c’è una barretta, in basso, piccola (non disturba la lettura, in genere, tranne quando state leggendo un giallo) che indica a quale percentuale del libro siete arrivati (freccia rosa). Potete tranquillamente ignorarla, anche se, mentre leggete un giallo (appunto), vi scappa l’occhio e se vedete
Poi, invece di pagine, avete le “posizioni”, cioè una numerazione interna che per qualcuno è brutta, per altri è funzionale all’arnese che avete in mano. La posizione alla quale siete arrivati non è però visibile come un numero di pagina. La vedete se schiacciate il pulsantino a destra del “mouse”. È il pulsante del menu (nel cerchietto verde, indicato dalla freccia verde): i menu sono diversi a seconda di quello che state facendo: se state leggendo, vi appare un menu come quello lì sopra, e, intanto, la posizione (freccia arancio). Per esempio, nell’esempio io sono arrivata alla posizione 3061
Dato che ricordarsi la posizione 3061 non è una delle cose più facili di questo mondo, se proprio proprio vi dovete ricordare un punto dell’e-book, potete cliccare sul tastino menu di fianco al “mouse” (freccia verde, cerchietto verde) e poi, col mouse, usate la “freccia su” fino ad arrivare a “aggiungi segnalibro” (freccia turchese), e poi clic in mezzo al mouse per confermare. Vi sembrerà che non sia successo niente, ma se guardate in alto a destra, nella pagina, vedrete un’orecchia (virtuale) alla pagina stessa. Se, andando avanti a leggere, avrete bisogno di tornare in quel punto, ripetete la sequenza: menu–> freccia in alto–> visualizza note e segnalibri.
Troverete l’unico segnalibro che avete messo, oppure, se ne avete già messi altri (anche in altri libri), troverete tutto l’elenco, e dovrete cercare quello che vi interessa.
Macchinoso? Sì, altroché, ma io mica dico che il Kindle è perfetto.
E d’altra parte, a me hanno sempre insegnato che non si fanno le orecchie ai libri
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