Patatine fritte stracolme di maionese o ketchup, hot dog succulenti, panini imbottiti, bibite gassate…Che sogno! Ma ahimè, come tutte le cose ghiotte, anche hamburger&company fanno male, e non solo al girovita e alla bilancia che dopo i bagordi culinari ci denuncia per danni, bensì anche al cervello, favorendo il declino cognitivo. A sostenerlo è uno studio effettuato da ricercatori della Brown University, negli Stati Uniti, condotti dalla dottoressa Suzanne de la Monte.
Secondo gli esperti, infatti, una cattiva alimentazione facilita l’insorgenza di declino cognitivo e del morbo di Alzheimer, avvelenando il cervello. Questo accade perché, il cibo spazzatura ricco di grassi, aumenta la pressione sanguigna e fa impennare i livelli di colesterolo, interrompendo l’afflusso di sangue al cervello: da qui il danno e la possibile conseguenza di demenza.
Un’altra teoria al riguardo, inoltre, sostiene che il consumo in dosi elevate di cibo spazzatura danneggia il cervello in quanto interrompe il suo approvvigionamento di insulina, la cui funzione fondamentale è quella di trasformare lo zucchero in energia.
Declino cognitivo per colpa del cibo spazzatura: com’è possibile?
Lo studio statunitense, condotto prima su modello animale e poi sull’uomo, evidenzia il ruolo dei grassi e degli
Nello specifico, i ricercatori americani sono giunti a tale conclusione poiché, in alcuni test sui topi, nutriti con cibo spazzatura, è stato possibile riscontrare un disturbo nell’assimilazione di insulina che ha sviluppato sintomi tipici dell’Alzheimer. Per tale ragione, una cattiva alimentazione impedirebbe alle cellule cerebrali di rispondere in modo adeguato all’insulina.
La dottoressa de la Monte dichiara serafica che, se questo processo conduce a sviluppare declino cognitivo e i sintomi del morbo di Alzheimer o a contrarre il diabete di tipo 2, “avveleniamo il cervello ogni qualvolta mangiamo hamburger e patatine fritte”. È bene precisare, tuttavia, che un paio di patatine fritte ogni tanto non fanno male, è il consumo eccessivo e prolungato che comporta i danni di cui sopra, quindi anche nell’alimentazione il segreto sta nel giusto equilibrio.