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Il ciclismo davanti al caminetto (1^ p.)

Creato il 06 novembre 2014 da Manuel
Pedalare su strada d’inverno: dato che Ciclismo PST esiste da diversi anni, c’è il rischio che l’articolo seguente si riveli una ripetizione. Comunque, vediamo se a qualcuno può tornare utile. Il ciclismo davanti al caminetto (1^ p.)Bentornati agli appuntamenti ciclistici idealmente vissuti davanti al camino. Se siete ciclisti PST, tra meno di un mese la bici se ne va in letargo. Se invece siete ciclofili imperterriti avete le possibilità della mountain bike, delle serate di palestra, di tutte e due assieme, o di imbacuccarvi per benino, in maniera da poter affrontare eroicamente le gelate invernali. Optando per l’ultima opzione vediamo come comportarsi quando l’inverno fa parte del vostro ciclismo e abitate in zone fredde. LA BICICLETTA; nel periodo novembre/febbraio può capitare che le strade facciano schifo. Soprattutto se per evitare il traffico si cercano vie secondarie, spesso in zone di campagna e collinari. Prendete in considerazione l’ipotesi di comprare due pneumatici con battistrada “rain” (usiamo un termine caro alla Formula 1), nel senso che non siano i soliti pneumatici quasi totalmente lisci che usiamo durante l’anno. Compratevi roba onesta, tanto dovete usarli due, forse tre mesi l’anno. Poi se anche per quelli volete spendere 30 euro a ruota affari vostri. Se solitamente ‘sparate’ 8 o 9 atmosfere alle vostre ruote, avrete gomme con cui dovrete tenervi più bassi e togliere almeno un bar di pressione rispetto al vostro solito. Se comprerete pneumatici da 23 o 25, penso che con 6,5 siete a posto. FRENI; sono l’insidia nascosta, la serpe in seno che uno non si aspetta di avere. Avere una frenata immediata e potente appena toccate le leve freno, con le strade ghiacciate può rivelarsi una ben dolorosa fregatura. Una frenata progressiva è invece migliore. Se avete freni talmente perfetti che con due dita frenano d Dio, allentate leggermente la tensione sui cavi freno se vi sembrano anche troppo pronti al bloccaggio delle ruote, e abituatevi ad anticipare le frenate di una decina di metri in discesa. LA STRADA; occhi aperti alle foglie, poetiche nel loro volo leggero verso l’asfalto, bastarde quanto basta per farvi fare un bel volo pesante sull’asfalto. Occhi aperti poi alla sabbia fine depositata a bordo strada, quando viene sparsa dai mezzi che curano le strade ghiacciate dell’inverno. Frenarci proprio sopra con troppo entusiasmo vuol dire perdere stabilità, e se siete nel mezzo di una curva non serve passarci sopra a 40 all’ora per finire a terra. Ancora attenzione quando pedalate in zone ombra-sole-ombra. Negli angoli di mondo dove il sole dell’inverno non ci arriva, potete trovare quel pelo infinitesimale di ghiaccio che vi farà finire anzitempo l’allenamento, e darà lavoro al meccanico di fiducia. ABBIGLIAMENTO E ALIMENTAZIONE; sul come vestirsi ampia libertà. Al giorno d’oggi vi è una tale abbondanza di varietà riguardo all’abbigliamento che esiste solamente l’imbarazzo della scelta, partendo dalla testa fino ai piedi. La giornata di sole dicembrina con cielo terso, nel primo pomeriggio può darvi 10 gradi di differenza tra un tratto assolato e un tratto ombroso. Nell’arco di un’amen passi dal leggero tepore del sole sulla schiena, ai brividi freddi causati dal sudore contro l’aria fredda. Una giornata nuvolosa ma senza gelata mattutina non sarà mai tiepida ma nemmeno gelida. L’importante sarà non fermarsi mai e se lo fate sia solo per un paio di minuti, o per necessità improrogabili (problemi meccanici, forature, salvataggio di un gatto da un albero, ecc…). Cosa mangiare con il freddo? Non è che vi sia poi una grande differenza dal resto dell’anno, ma non abbiate troppo timore per i grassi. Esempio; un velo di burro in una fetta di pane con della marmellata non vietiamocela. Ricordate che il vostro corpo ha necessità di più calorie; in primis per pedalare (ma dai!...), e poi per non far raffreddare troppo il corpo. Berrete poco rispetto al solito? Ok, ma intanto bevetevi quel poco. Pedalate con rapporti agili e nelle discese pedalate sempre un po’, anche a vuoto. Appena arrivati a casa una doccia calda (ma non troppo calda, attenzione) sarà buona amica, ma un the caldo poco dopo vi assicuro ch’è cosa imbattibile. CONCLUSIONI; fate decidere alla vostra passione quali siano le conclusioni. Queste righe devono solo dare un’indirizzo, uno spunto di riflessione, un’idea, perché l’esperienza che voi fate direttamente in prima persona val più di 50 di questi articoli. Quindi, da un certo punto di vista, fanculo i blogger e divertitevi! Una cosa su cui invece voglio insistentemente rompervi le balle è questa; allungate di un centimetro il cinturino del casco. Il berrettino di lana avrà il suo spazio, e la testa avrà il suo casco dannazione! Ciao.

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