Come promesso, affrontiamo finalmente il ruolo dei transiti di Chirone, e dei vari aspetti che fa con se stesso (la posizione cioè che aveva nel tema natale) nel corso degli anni.
Nel primo post dedicato (vedi qui) a questo centauro abbiamo conosciuto il Mito che lo riguarda e abbiamo compreso che esattamente dove si trova Chirone nella carta natale, lì risiede la nostra ferita, e anche la cura. E abbiamo anche visto che guarire quella ferita significa diventare capaci di curare le ferite altrui. Ma è proprio il processo di guarigione di noi stessi che ci fornisce gli strumenti per aiutare gli altri. Nel mito, l’immortale Chirone cerca una cura per la sua condizione cronica (ovvero, Chironica!) e alla fine supplica Zeus di diventare mortale pur di liberarsi della sua sofferenza. Allo stesso modo, ciascuno di noi porta dentro di sé una ferita Chironica che genera una sofferenza, che potremmo definire esistenziale, che non ci abbandona mai. Non è difficile identificare quella ferita. Astrologicamente, la casa, il segno e gli aspetti che Chirone fa con altri pianeti, ci danno indicazioni precise per aiutarci in questo senso. Il problema pratico con Chirone è come gestire e come curare quella ferita! Dobbiamo pensare di andare in analisi per tutta la vita? O di trovare uno sciamano che ci liberi definitivamente da quel peso? Funzionerebbe davvero una qualunque azione del genere? O forse il potere di guarire quella ferita è già dentro di noi e non ce ne rendiamo nemmeno conto?
La ferita chironiana può essere curata solo con la sua stessa causa! C’è una sorta di principio omeopatico nel modo di lavorare di Chirone. Il ciclo ripetitivo della sofferenza, il riaprirsi della ferita in momenti diversi della vita (che corrispondono a transiti particolari di Chirone!), ha lo scopo di spingerci ogni volta un po’ più in là, per effettuare il cambiamento necessario per la nostra evoluzione e comprendere sempre più qual è la nostra strada. Chirone si è liberato della sofferenza solo nel momento in cui ha deciso di perdere la sua immortalità: paradossalmente, nel momento in cui accettiamo le nostre ferite, e i nostri limiti, e smettiamo di combatterli, qualcosa in noi muta nel profondo, e facciamo un salto in avanti, verso il nostro vero Sé.
Quando Chirone forma un aspetto di transito con un pianeta o un punto sensibile della carta natale, la ferita chironiana in qualche modo viene toccata. Può trattarsi di un graffio, di una lieve escoriazione, o di una ferita ancora profonda che fa fatica a rimarginarsi: questo dipende dai pianeti coinvolti, dal tipo di aspetto, dalla casa in cui si trova Chirone e da eventuali altri transiti significativi concomitanti, oltre che, naturalmente, dal livello evolutivo del soggetto. In tutti i casi, si avrà comunque un evento esterno o una risposta interiore a un evento esterno, in grado di modificare il nostro comportamento. E sono proprio gli aspetti più critici (quadratura, opposizione e a volte congiunzione) che creano una tensione evolutiva tale da modificare il nostro modo di agire in modo da curare davvero la ferita profonda in noi.
Ai transiti di Chirone possiamo rispondere sostanzialmente in due modi: o diventando più vulnerabili a ogni riapertura della ferita, o costruendo una nuova struttura per lasciarsi alle spalle le vecchie ferite e mettere in atto un vero e proprio cambiamento.
Con Chirone non è semplice. Ma abbiamo sempre la facoltà di scegliere: o continuare a piangere e lamentarci della ferita, o fare il salto.
Vediamo i concetti-chiave espressi dal contatto tra Chirone e i vari pianeti:
Chirone – Sole: si viene sollecitati dagli eventi a lasciare andare l’Ego. Il successo e la fiducia in sé possono arrivare solo mettendo da parte il proprio egocentrismo. Si scoprono le proprie fragilità, le paure, si lavora su quelli che sono stati percepiti come fallimenti, sulla propria creatività, sull’espressione di sé, e sulla propria indipendenza. Chirone induce a sviluppare il coraggio di essere se stessi e a scendere a patti con l’orgoglio ferito.
Chirone – Luna: si ripetono dinamiche disfunzionali che attribuiscono agli altri un ruolo troppo sbilanciato rispetto alla percezione di se stessi. Gli eventi inducono a lavorare sull’amore di sé e a comprendere l’importanza di darsi nutrimento affettivo senza aspettarsi conferme dall’esterno.
Chirone – Mercurio: gli eventi portano a modificare i pensieri e gli atteggiamenti, e ad affidarsi a percezioni più profonde, a una conoscenza più “interiore” che mentale.
Chirone – Venere: si viene sollecitati a percepire il proprio valore senza dipendere dall’approvazione altrui, in particolare del partner. Spesso, con un transito simile, nel tentativo di dimostrare a se stessi che si è degni di amore, si instaurano dinamiche di coppia “malate”, in cui si annulla la propria personalità per compiacere l’altro e avere in cambio il suo amore, ottenendo l’effetto opposto. La sofferenza che ne deriva è lo strumento per comprendere l’errore di fondo e lavorare sul rispetto di sé.
Chirone – Marte: si ha l’opportunità di diventare più forti, sviluppare più fiducia anche sul fronte sessuale, essere più aggressivi, più determinati, o più spietati. La sfumatura della forza acquisita o espressa dipende dal tipo di aspetto e dai segni e dalle case coinvolte.
Chirone – Giove: c’è la possibilità di mettere in atto dei veri e propri cambiamenti di comportamento, comprendere meglio cosa significa “benessere”, ci si può avvicinare alla spiritualità, si può raggiungere il successo, inteso come autorealizzazione.
Chirone – Saturno: sollecitati da eventi esterni, si impara l’autocontrollo e si acquisisce il senso della responsabilità, si possono lasciare andare ambizioni compulsive e paure, si riesce a perdonare se stessi.
Chirone – Urano: è una grande occasione per affermare se stessi. Le proprie caratteristiche uniche vengono mostrate al mondo, con autenticità e in difesa della verità, in un vero e proprio percorso di guarigione.
Chirone – Nettuno: si sviluppa l’empatia e l’accettazione degli altri, aumenta la spiritualità.
Chirone – Plutone: si ha l’occasione di imparare ad accettare che la perdita è parte della vita, si affrontano le conseguenze delle varie forme di potere, si elaborano e si superano attaccamenti compulsivi.
Chirone – Nodo Nord: la sofferenza legata alla ferita primaria viene risvegliata in modo potente da un evento esterno o da una situazione che costringe ad avvicinarsi sempre più alla Direzione dell’Anima (il Nodo Nord). Il dolore provocato dal passaggio di Chirone sul Nodo spinge fuori dalla zona di comfort e atterrisce. Fa sentire incapaci di elaborarlo, fa venire voglia di arrendersi. L’unico modo per superarlo è agire in conformità con il proprio Nodo Nord.
Con i transiti di Chirone riemergono quindi le vecchie ferite. E questo può accadere a causa di un evento esterno (livello fisico) o può coincidere con l’elaborazione di un conflitto interiore (livello emozionale). I transiti di Chirone rappresentano un’opportunità per accedere alle parti più profonde di noi stessi: rivivendo il dolore associato alla “ferita primaria”, si è costretti in qualche modo a portare l’attenzione su di essa e a mettere in campo tutte le risorse e gli strumenti per curarla.
Ancora più significativi dei transiti, sono gli aspetti che Chirone fa a se stesso, ovvero il ciclo evolutivo scandito da Chirone.
Il ciclo di Chirone è uno dei tre principali cicli astrologici. I momenti più critici della vita corrispondono al ritorno di Saturno, che si verifica intorno ai 30 anni, rappresentato da una crisi sul piano fisico/materiale, all’opposizione di Urano a se stesso, intorno ai 42 anni, collegato a una crisi emozionale, e al ritorno di Chirone, che si verifica a circa 50 anni ed è vissuto come una crisi di coscienza.
Quando si verifica il ritorno di Saturno, cerchiamo di dare forma e fondamenta alla nostra vita: scelte cruciali di questo momento sono per esempio con chi vivere e dove. Quando Urano si oppone a se stesso, spesso sentiamo queste forme troppo costrittive, e cerchiamo di liberarcene, o di cambiarle in qualche modo. Sono i classici passaggi della crisi di mezza età.
Il ritorno di Chirone ha più a che fare con il modo in cui ci relazioniamo con gli altri, incluso il Divino.
Chirone impiega 50,7 anni per compiere un giro completo attraverso tutti i segni dello Zodiaco. Pertanto, intorno ai 50 anni, tutti sperimentano il ritorno di Chirone. Questo significa che Chirone ritorna esattamente allo stesso grado e nello stesso segno in cui si trovava nel momento della nascita.
Spesso accade che il ritorno di Chirone sia una fase di valutazione, ri-orientamento e di integrazione di alcune lezioni a cui l’anima era destinata. Si pone anche maggior enfasi sul “qui e ora” e si impara a vivere il proprio tempo e la propria età con meno ansie e meno obblighi autoimposti.
Il ritorno di Chirone dovrebbe essere un momento positivo di scoperta di sé e di capitalizzazione di questa scoperta: è tempo di guardare alle conquiste e ai traguardi raggiunti e di valutare la propria vita in base a questi.
Se la lezione di Chirone non è stata integrata, la vita in qualche modo metterà l’individuo in condizioni di venire a patti con le ferite chironiane: può essere l’occasione di osservare da una nuova prospettiva e di comprendere i problemi incontrati precedentemente.
Analizzare il proprio passato porta all’assimilazione di alcuni principi e a un’accettazione che è liberatoria perché così si inizia a comprendere e ad accettare se stessi.
Se si è più a proprio agio con se stessi, ci si rende anche conto che si può offrire molto agli altri proprio grazie alle esperienze fatte e alle sfide affrontate.
In questo momento, si può decidere ad esempio di tornare a scuola, di fare un viaggio, o di lavorare per qualche organizzazione umanitaria. Si ha voglia di restituire all’Universo quello che si è ricevuto, così si cerca un modo per essere di aiuto agli altri, alzando il livello evolutivo dell’umanità in generale.
Esaminando attentamente la posizione di Chirone nel tema natale (vedi qui, qui e qui), si avrà un’idea più precisa di come sarà il ritorno di Chirone, e si comprenderà come si potrà beneficiare di questo passaggio, rendendolo il più positivo possibile.
Un’ultima cosa: forse vi siete chiesti che cosa centrino i fiori nell’immagine con Chirone. Si tratta della Stella di Betlemme, ovvero il fiore di Bach Star of Bethlehem, il consolatore dell’anima, la stella bianca che rinfranca da ogni buio, indispensabile quando i messaggi del Sé superiore non riescono a giungere alla personalità a causa della disconnessione energetica generata da un trauma, ovvero dalla ferita primaria. Il rimedio apporta la capacità di integrare il dolore, chiudere la ferita, sbloccare l’energia congestionata, portando accettazione e libero fluire delle emozioni. Star of Bethlehem lavora sulla ferita chironiana, e non a caso l’ho incontrato spesso nelle scorse settimane durante le mie camminate, proprio mentre Chirone transitava sul mio Nodo Nord…
Per approfondire, vi consiglio il libro del mio maestro, Paolo Crimaldi, Chirone: un viaggio dal passato al futuro – Ed. C. Capone.
Un altro riferimento utile, disponibile però solo in lingua inglese, è il libro di Melanie Reinhart: Chiron and the Healing Journey, Ed. Arkana.
Buon viaggio dentro voi stessi…
Roberta Turci