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“Il cielo d’Inghilterra” di Loriana Lucciarini: la storia di un amore vissuto in esilio

Creato il 18 maggio 2015 da Alessiamocci

“Il cielo, il cielo è la prima cosa che ho notato. Un cielo azzurro ma senza luce, con mille nuvole trasparenti. Un cielo senza sole, senza il sole caldo e a me tanto caro che c’è da noi in Italia”.

Si intitola “Il cielo d’Inghilterra” (Arpeggio Libero Editore, 2015) il romanzo d’esordio della romana Loriana Lucciarini e racconta una storia d’amore.

La protagonista è la giovane Cristina Pioda, che lavora nella pensione gestita dai suoi genitori a Roma, insieme al fratello Andrea e alla sorella Silvia. La ragazza ama la storia e i viaggi, e vive una vita tranquilla fatta di scuola, amici e serate in discoteca. Fino a quando giunge in vacanza nel suo albergo un’anziana signora inglese, particolarmente facoltosa: Eugenia Walker Jones, alla quale Cristina farà da cicerone per le vie di Roma, instaurando un solido rapporto di amicizia.

Alla morte della donna, e in maniera del tutto inaspettata, Cristina si ritrova sua erede ed è costretta a trasferirsi a Londra per occuparsi delle formalità. La ragazza entra così a far parte, a tutti gli effetti, della famiglia Walker, e quindi deve anche imparare ad avere a che fare col nipote della sua benefattrice, l’aitante Steve che già una volta, durante una festa da ballo in Inghilterra, aveva infranto il suo cuore.

Una serie di equivoci impedirà ai due giovani di dichiararsi reciprocamente i propri sentimenti, imbrigliati in quelle convenzioni sociali che per l’alta nobiltà inglese risultano da sempre così importanti. Cristina decide di trasformare la villa lasciatale in eredità in un albergo in cui organizzare eventi culturali, e chiama in aiuto a Londra l’intera famiglia. Un architetto, incaricato della ristrutturazione, metterà a dura prova le sue convinzioni.

Come succede nei romanzi ottocenteschi, dove eroe ed eroina attraversano numerose prove d’amore prima di potersi ritrovare, anche per Cristina e Steve la strada sarà ricca di ostacoli. La cosa importante è non cadere nelle convenzioni ed essere sempre se stessi.

Premesso il fatto che l’autrice scrive bene, con una buona prosa fluida, trovo che abbia impiegato molto tempo in descrizioni dettagliate che avrebbero potuto essere compendiate. Al posto di capitoli in cui si prende la decisione sul cosa indossare, oppure in cui i personaggi continuano a chiedersi a vicenda se sono stati bene, se hanno trascorso una bella serata, oppure se hanno mangiato bene, si sarebbe potuto passare all’azione, in modo da incrementare lo spessore della storia.

Si suppone che il romanzo sia ambientato ai nostri giorni. I protagonisti infatti sono personaggi moderni. Cristina è una ragazza che vive nel presente, col cellulare alla mano. Eppure, si avvertono troppe incongruenze con l’ambientazione e la mentalità di un’Inghilterra che rimanda un po’ al secolo precedente.

Non si spiega neppure come abbia potuto l’anziana signora inglese lasciare un patrimonio di quella portata ad una ragazza italiana che, in fondo, era una sconosciuta, pur avendo due figli e almeno tre nipoti. E soprattutto, come tutti abbiano potuto accogliere a braccia aperte questa novella ereditiera, senza riservarle nemmeno un po’ di astio, dal momento che stiamo parlando di un’antica ed enorme villa, situata in una località turistica dell’Inghilterra. In tempi in cui, ovunque si sente che le famiglie stesse si scannano per l’eredità, questo sembra impossibile.

Ma l’intento dell’autrice era raccontare una storia d’amore e parlare di sentimenti, ed in questo è pienamente riuscita. Lavorando maggiormente sulla veridicità della storia, e riuscendo a compendiare alcune parti, proprio per la prosa pulita e piacevole, “Il cielo d’Inghilterra” potrebbe essere considerato una buona prova di esordio.

Le basi ci sono, così come anche il talento dell’autrice.

Written by Cristina Biolcati


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