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Il cielo e il fango di umberto castagna

Creato il 05 luglio 2013 da Larazavatteri
Ospito nuovamente e molto volentieri lo scrittore Umberto Castagna che presenta il suo nuovo ebook Il cielo e il fango
IL CIELO E IL FANGO DI UMBERTO CASTAGNA
un ebook uscito in prima edizione l'aprile scorso
Edizioni Esordienti E-book di Piera Rossotti Strada Vivero, 15 10024 Moncalieri www.edizioniesordienti.com ISBN: 978-88-6690-130-3 Cover: “Natura selvaggia”. Credits to www.megghy.com Tutti I diritti riservati, compresa la traduzione, per tutti i Paesi.
Aggiungo alcune sue note e la recensione del libro da parte di Bruna Nizzola, scrittrice e pittrice e aggiungo che potete scoprirlo su 
http://www.edizioniesordienti.com/component/virtuemart/novit%C3%A0/ucast002a-il-cielo-e-il-fango.html?keyword=il+cielo+e+il+fango
"Umberto Castagna, siracusano, ha vissuto una vita ricca di esperienze. Francescano in gioventù, docente di italiano e storia nei licei, storico e scrittore, affronta a un certo momento dell’esistenza una spietata analisi del profondo al termine della quale sceglie tra una vita amata e socialmente sicura e un’esistenza nuova e quanto mai rischiosa. Lasciato il convento, in trent’anni di attività si improvvisa prima venditore porta a porta, poi agente di commercio, finalmente imprenditore, sempre scrittore appassionato di vite vissute sulla lama del rasoio. Sorretto comunque dalla certezza di una Presenza che mai lo abbandona, consegna ai suoi figli, e in due romanzi autobiografici a tutti, dei quali “Il cielo e il fango” è il secondo,un messaggio di coraggio e di vita veritiero, coinvolgente, a tratti lancinante."   Umberto Castagna, nella sua lunga attività di biografo ha delineato numerose, forti e appassionate figure di uomini e donne, costruttori di incisive opere sociali e religiose. Per citarne solo alcune (sono oltre la dozzina): “L’ultimo principe”, storia del principe Francesco Paolo Gravina, “Nera fonte di luce”, vita dell’africano Benedetto che riscatta la sua schiavitù con la fede, “La roccia e lo spirito”, ritratto di Florenzia Profilio, isolana di Lipari che tempera lo spirito inquieto fondando un istituto di suore missionarie, “La parola è seme”, l’incredibile vita di Gabriele Allegra, fondatore a Pechino dell’Istituto Biblico Cinese e a Singapore dell’Istituto Sociologico, “Lo sguardo nel futuro”, la storia di Beatrice Catti, che sotto il sorriso e la dolcezza dello sguardo nascondeva una volontà coraggiosa e decisa, “La cattedra a rotelle” storia di suor Alfonsa Bruno, che ha santificato il dolore facendosi apostola d’amore. Per la narrativa, prima de “Il cielo e il fango”, l’autore ha pubblicato “Andrai e tornerai, quasi un romanzo”, del quale è stato scritto: “…è un libro speciale, per l’offerta di cultura non esibita ma interiorizzata… La lettura è piacevole e coinvolgente per un narrare pacato, profondo…Il “quasi romanzo” di Umberto Castagna è più che un romanzo. E’ un libro da leggere e rileggere per meditare”.
Presentazione de “Il cielo e il fango”.         Il cielo e il fango è il tracciato di una via di fuga, non “da”, ma “verso” qualcosa o Qualcuno. Una fuga non priva di sofferenze, ma la posta in gioco è alta, è la comprensione del mistero non della vita, ma della propria vita. Umberto, il protagonista di questo “quasi romanzo”, che segue e completa il precedente Andrai e tornerai, a quarant’anni lascia il saio di frate francescano perché una profonda crisi lo costringe a “capire” il senso della sua vita e ad approfondire i perché della sua scelta.    Ma questo Umberto Castagna è un pittore. Forse non avrà usato pennelli, spatole e colori, ma dipinge bellissimi paesaggi colorati con bellissime parole. E poi, qua e là, una citazione di sapore classico, una frase d'autore, un richiamo ad un sapere antico. Umberto è certamente un uomo di cultura. Una cultura profonda che gli viene da dentro, che è tutt'uno con lui. Non ne può fare a meno. Che bello sentirsela proporre in questo periodo di letture improponibili gravide delle tre S, sangue sesso soldi, che sembrano essere le condizioni essenziali per un felice marketing!Ma lasciare il mondo protetto del convento, ha significato per lui dover imparare a vivere e, molto prosaicamente, anche imparare a guadagnarsi da vivere, magari facendo il venditore porta a porta di enciclopedie o il rappresentante di occhiali, ma tutto questo, benché difficile e sovente frustrante, è sempre meglio che continuare a vivere nell’equivoco.Seguire i binari tracciati da altri, lasciarsi andare, è il modo migliore per perdersi.. Meglio, dunque, avere il coraggio di dubitare, di mettersi in una posizione di ricerca, guardarsi impietosi, mettersi a nudo attraverso l’analisi o anche attraverso la scrittura. Allora, il dubbio diventa risorsa. Il messaggio che ci lascia Umberto è che, a volte, il fatto che Dio si nasconda ai nostri occhi è una grazia. Ci costringe a non cercare Lui, ma noi stessi. Ritrovandoci, Lo troveremo. O, comunque, possiamo coltivare questa speranza. Tutto questo con una lingua scorrevole e suasiva, come quando scrive e descrive le vicende del quotidiano, quelle comuni a tutti, quelle che "sono" la vita!  C'è infine una così grande tenerezza nei quadretti familiari da assolverci per sempre dal compito di trovare altrimenti il "senso" dell'esistere.    Bruna Nizzola(scrittrice e pittrice)  

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