Come va il tuo dolore?
di Pascal Garnier
ISBN pagine 220 € 16,90
Simon Marechall è in piedi sulla sedia,spalle alla porta, lo sguardo perso nel vetro di una finestra che incornicia un'alba grigia,il cappio è ben stretto intorno al collo, tra poco arriverà la morte, la signora in nero si chiama Bernard Ferrand, un giovane operaio di gran cuore,ma stupido come una capra, conosciuto su una panchina in un parco.
Il vecchio Simon è malato, il cancro è un bel pò che sta pasteggiando con le sue interiora e l'anima, bhè quella è rimasta in qualche giungla asiatica o in qualche deserto africano, non ricorda più.
Anais Ferrand, la madre di Bernard sta festeggiando la scoperta dell'esistenza di Dio, con una bottiglia di rum, chissà quando tornerà a casa quel figlio così sciroccato?, meglio farsi una bruschetta burro e aringhe, chiudere gli occhi,seduta nella poltrona del vecchio negozio di scarabattole che gestisce, e ascoltare un disco di Jean Ferrat.
E' disarmante e affascinante il talento di Pascal Garnier, mettere insieme un fottuto assassino come Simon Marechall (che mi ha ricordato il Melvin interpretato da Jack Nicholson in "Qualcosa è cambiato") uno stupido qualunque e una madre fallita per rivelarci un segreto così profondo : la vita non basta.
Questo romanzo è come un quadro che ritrae una giornata qualunque della nostra vita, come potrebbe essere una giornata al mare, ti avvicini alla tela per studiarne i tratti e ti accorgi che l'artista ha usato una spilla da balia con un pezzetto di stoffa per fare il veliero che vedevi in lontananza,il fondo di una bottiglia per il disco solare,fili di lana azzurra per le increspature del mare, insomma materiale di riciclo,sì perchè la vita è fatta di queste piccole cose e sta a noi trasformare un pugno di sabbia in una giornata al mare o semplice spazzatura.
di Luigi De Rosa
(in basso "isola riciclata" di Architettura WHIM)