Il gesto che si fa musica, il corpo che diventa spirito: la danza è l'arte di trasformare la materia in qualcosa di inafferrabile ed irripetibile. Massima espressione del corpo umano, la danza ha in sé qualcosa di antico ed immortale, è arte in movimento, è bellezza sublimata in gesti che durano lo splendore di un attimo. Per ottenere quelle linee perfette, per poter dare corpo alla musica ed emozionare muovendo con grazia ogni singolo muscolo, i ballerini, ed in particolare i danzatori classici, affrontano una vita di sacrifici, rinunce, rigore, sforzi quotidiani: fin da piccolissimi imparano a fare della propria vita un allenamento continuo, abbracciano una disciplina che non finisce una volta abbandonata la sala piena di specchi, ma che avvolge tutta la loro esistenza. Il lavoro sul corpo che cambia, muta e si piega ai movimenti innaturali della danza, è quello più visibile, ma allo stesso tempo si compie anche un lavoro parallelo sulla mente: vivere sempre sotto i riflettori, brillare della luce della propria arte, lavorare duramente per raggiungere la perfezione di gesti che muoiono nello stesso momento in cui sono compiuti. C'è della follia in questo. Una follia che si può definire “sacro fuoco”, ambizione, destino. E' facile capire come mai Aronofsky sia rimasto affascinato dalla vita allo stesso tempo privilegiata e folle dei ballerini classici.
La sua Nina, ballerina giovane e piena di speranze, è il perfetto simbolo della bellezza: inconsapevole di sé, votata al raggiungimento della perfezione, luminosa ed eterea. Tutti ne sono attratti, tutti ne vogliono un pezzo: ma la bellezza ha il suo fine in se stessa, non può essere ingabbiata, perché quando questo succede sfiorisce come una rosa che dura lo spazio di un mattino. E Nina è proprio come una candida rosa che tutti vorrebbero, più o meno inconsciamente, intaccare: vediamo così che la madre, un'angosciante Barbara Hershey, la plasma a sua immagine e somiglianza, il coreografo Thomas, l'ambiguo e senza scrupoli Vincent Cassell, la vorrebbe più sensuale e diversa, la rivale Lily, la provocante Mila Kunis, la mette in discussione e la precedente stella del New York City Ballet, la quasi irriconoscibile Winona Ryder, la vorrebbe distruggere perché possiede quello che lei ha perso. La candida Nina si trova schiacciata in questo turbinio di aspirazioni, invidie, tensioni e desideri frustrati: la sua mente semplice da bambina tenuta sotto una campana di vetro si scontra con la sensualità della donna adulta, con la sua voglia di conoscere anche i lati più oscuri e torbidi della vita e soprattutto di se stessa. Un dualismo perfettamente incarnato dal personaggio principale del Lago dei cigni: il bellissimo e puro cigno bianco opposto al malvagio e sensuale cigno nero, un contrasto mitico ed immortale, reso alla perfezione dalla continua frammentazione di Nina in immagini riflesse da decine di specchi, che la ritraggono sempre diversa, illuminata soltanto da luci artificiali.
Al ritmo della splendida musica di Tchaikovsky, Nina si perde in un mondo inesistente, fatto di ombre ed allucinazioni, in cui il corpo, la mente e il cuore si confondono e mutano, in cui non c'è più giusto o sbagliato e a contare è solo la perfezione, irraggiungibile e sfiancante. Natalie Portman, bellissima e mai brava come in questo film, nel ruolo di Nina si trasforma sotto i nostri occhi, seguita senza tregua dall'occhio del regista, che ci mostra il suo corpo in ogni dettaglio, spogliandolo ad ogni riflesso, facendoci sentire gli scricchiolii di ogni articolazione, mettendo a nudo i sogni e gli incubi di una ragazza che è il simbolo della bellezza, una bellezza umana e corporea, che per sua natura non può essere perfetta, se non ad un prezzo molto alto.Nello stupendo finale, in un crescendo di follia e bravura, Nina, e noi con lei, possiamo fare quel salto misterioso e stupefacente che solo l'arte può compiere.Natalie PortmanLa citazione: "Perfetto...era perfetto".Hearting/Cuorometro: ♥♥♥♥♥
Titolo originale: Black SwanRegia: Darren AronofskyAnno: 2010Cast: Natalie Portman, Vincent Cassell, Mila Kunis, Barbara Hershey, Winona Ryder