Magazine Cultura
Di una cosa bisogna dare atto a Darren Aronofsky: è un ottimo direttore di attori, capace di tirare fuori il meglio dagli interpreti dei propri film. Era già successo con Mickey Rourke in The Wrestler e adesso è il momento di Natalie Portman, che con questo ruolo vola dritta a vele spiegate verso l'Oscar e, malgrado tutto con merito (vedremo poi perchè). Con una differenza però: se per Rourke quello di Randy 'The Ram' Robinson era il ruolo della vita, in un film dichiaratamente autobiografico e quindi estremamente 'sentito', la giovane attrice israelo-americana ha offerto in passato prove ben più significative rispetto a Il cigno nero (basti pensare a V per Vendetta, Closer o il sottovalutato My Bluberry Nights).
Questo per dire che i meriti del regista si fermano qui.
Perchè a mio modestissimo parere Il cigno nero è un film assolutamente mediocre, di una banalità sconcertante: la storia è quella di Nina, giovane ballerina classica che ha come unico scopo nella vita quello di diventare la stella della compagnia, sperando di essere scelta per interpretare la parte principale ne 'Il lago di cigni' di Tchaikovskij. Per avere la parte è disposta a tutto, anche a sacrificare la propria vita, che comunque non è delle migliori: a causa di una madre paranoica e iper-protettiva, la sua esistenza si divide tra il palcoscenico e la propria cameretta, trascurando tutto il resto: non ha un fidanzato, non ha amici, non ha altri interessi ed è sessualmente repressa, cosa che non gioca a suo favore avendo un insegnante palestrato e donnaiolo, tenacemente convinto che per interpretare il ruolo del 'cigno nero' dell'opera sia necessaria una forte componente erotica da parte della protagonista (mah...). Nina in un primo momento sembra essere prescelta ma quando in seguito un'altra giovane allieva, meno brava tecnicamente ma assai più scaltra sotto le lenzuola, sembra capitata lì apposta per soffiargli la parte, le cose immancabilmente precipitano...
Il cigno nero è la cronaca di un'ossessione: quella verso la perfezione assoluta, nel ballo come nella vita. Tema alquanto abusato che genera una serie di luoghi comuni, tutti ampiamente stravisti: la competitività e l'arrivismo presenti nel mondo dello spettacolo, l'invidia verso il prossimo, la degenerazione dei valori (ottieni la parte solo se vai a letto col 'capo'... non l'abbiamo già sentita questa storia????). Ma fin qui non ci sarebbe tutto sommato niente di male, non è detto che un film banale debba per forza essere anche brutto. Il problema è che Aronofsky ha ben poco da dire e per farsi sentire alza la voce, nel senso che enfatizza a dismisura i toni drammatici del film precipitando nel trash più infimo: per mostrare le turbe psichiche della protagonista ricorre ad un registro orrorifico di pessimo gusto, con effettacci speciali tanto pacchiani quanto ridicoli, dimostrando di non avere nè il senso della misura nè la profondità d'animo per rappresentare il disagio della ragazza, e finendo per ottenere esattamente l'effetto opposto: suscitare l'indifferenza (se non l'ilarità) dello spettatore anzichè creare tensione e presa di coscienza del dramma.
Tutto questo però non mette in secondo piano la prova della bravissima Natalie Portman. Come dicevamo all'inizio, la sua prestazione è di tutto rispetto e merita di farle vincere la statuetta più preziosa: la Portman offre un'intepretazione 'estrema', sgradevole, quasi disturbante: la vediamo mangiarsi le unghie, strapparsi via la pelle, grattarsi fino a sanguinare, tormentare il suo corpicino da eterna adolescente risultando comunque sempre credibile in un film che, altrimenti, rischierebbe davvero di cadere nel ridicolo.
E' proprio il caso di dire che è lei che salva (in parte) il film. Ma mentre vedevo le immagini scorrere sullo schermo non ho potuto non farmi una domanda, tra me e me: e se questa pellicola l'avesse diretta un genio come Alfred Hitchcock cosa ne sarebbe stato?
VOTO: * *
Potrebbero interessarti anche :
Possono interessarti anche questi articoli :
-
La vetrina degli incipit - Giugno 2015
L'incipit in un libro è tutto. In pochi capoversi l'autore cattura l'attenzione del lettore e lo risucchia nel vortice della storia. Oppure con poche banali... Leggere il seguito
Da La Stamberga Dei Lettori
CULTURA, LIBRI -
Stasera alle 23 su La7 Drive di Nicolas Winding Refn
Anno: 2011Durata: 95'Distribuzione: 01 DistributionGenere: AzioneNazionalita: USARegia: Nicolas Winding RefnDrive è un film del 2011 diretto da Nicolas Winding... Leggere il seguito
Da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA -
Luci e ombre di Calabria
Sono "emigrante". Nel senso che sono emigrata alla fine degli anni Novanta dalla Calabria al Lazio. Sono una di quegli emigranti senza il richiamo forte delle... Leggere il seguito
Da Luz1971
CULTURA, LIBRI -
It's the books, stupid! Reading is sexy in New York. Greenwich Village bookstores
#itsthebooksstupid: inciampare nei libri viaggiando - clicca qui per leggere le parti precedenti. Reading is sexy, and an integral part of the culture in New... Leggere il seguito
Da Bourbaki
CULTURA -
Jurassic World - senza spoiler
Comprate il biglietto. Entrate in sala. Appena si spengono le luci spegnete il cervello. Non chiedete. Non pensate. Non dubitate. Allora Jurassic World sarà un... Leggere il seguito
Da Flavio
CINEMA, CULTURA, FUMETTI, LIBRI -
Anteprima: So che ci sei di Elisa Gioia
So che ci seidi Elisa GioiaPrezzi Cartaceo: € 18,50 Ebook€: 9,99Pagine 406Pubblicato a giugno 2015ISBN 978-88-566-4445-6C’è qualcosa di peggio che essere tradit... Leggere il seguito
Da Madeline
CULTURA, LIBRI