Notte di Halloween, anno 1954. Un giovane sceneggiatore, da poco entrato a far parte di una delle maggiori case di produzione hollywoodiane, riceve un invito anonimo e si reca negli studios; e qui tra una corsa di bighe, la sabbia del deserto e le cascate del Niagara, scopre nascosto dietro un tramezzo un cimitero, un luogo fitto di segreti che lo trascina in un vortice di intrigo e mistero. Ray Bradbury offre in questo libro una combinazione di poliziesco e letteratura noir.
Commento
Ray Bradbury è famoso per le sue opere di fantascienza come “Fahrenheit 451” o “Cronache marziane” ma nella sua lunga carriera letteraria si è cimentato anche in altri generi come l’horror e il giallo poliziesco.
“Il cimitero dei folli” (A Graveyard for Lunatics - 1990) è il secondo titolo di una trilogia mystery preceduta da “Morte a Venice” e seguita da “Constance contro tutti”.
Il protagonista è un giovane sceneggiatore della “Maximus Film” - la più grande industria cinematografica d’America – che nella notte di Halloween del 1954 riceve un invito misterioso al cimitero di Green Glades accanto agli studios.
“P.S. Ti attende una grande rivelazione. Materiale per un bestseller letterario o un superbo soggetto cinematografico. Non mancare!”
Titubante per la proposta ma curioso per natura,il nostro eroe decide di recarsi all’appuntamento. Ma per sua sfortuna trova solo un cadavere ai piedi di una scala, il corpo di James Charles Arbuthnot, il grande magnate della Maximus morto da venti anni.
Ma come è possibile?
Con l’aiuto del suo migliore amico Roy, inizierà le indagini tra pericoli e colpi di scena…
“Il cimitero dei folli” è il titolo perfetto per questo libro, infatti la follia aleggia tra le quinte dei più grandi studios d’America: tra registi e attori eccentrici, divi del passato e vecchi misteri mai risolti.
Il protagonista non ha nome ma è il riflesso dell’autore stesso, infatti Bradbury ha lavorato come sceneggiatore negli anni cinquanta (uno dei suoi adattamenti è stato Moby Dick del 1956) e conosceva bene l’ambiente del cinema.
Sicuramente è un omaggio ai grandi film del passato ma è anche una critica all’industria cinematografica del tempo, a tutto quello che succede dietro le quinte: come i capricci dei registi e dei produttori, il modo in cui trattano gli autori, ecc.
Molti riferimenti sono autobiografici e alcuni personaggi sono stati modellati su persone reali: come l’amico del cuore Roy (in realtà Ray Harryhausen) e soprattutto Fritz Wong alias Fritz Lang, il grande regista di “Metropolis” e “M - Il mostro di Düsseldorf”.
Il romanzo è molto diverso dalle storie di fantascienza a cui ci ha abituato sia per ambientazione che per stile. La trama procede come un giallo poliziesco alla Chandler, con misteri e intrighi da svelare ma non è una lettura semplice, soprattutto nella prima parte.
Nonostante questo mi è piaciuto, sono una grande amante dei film in bianco e nero e questo romanzo mi ha fatto venire in mente i noir con Bogart.
Tra i personaggi che ho apprezzato di più segnalo Constance, la vecchia diva che aiuta il protagonista e G.C. un eccentrico attore che interpreta Gesù da trenta anni.
Titolo: Il cimitero dei folli
Traduttore: Terzi A.
Editore: Mondadori
Collana: Piccola biblioteca oscar
Data di Pubblicazione: Aprile 2003
ISBN: 880451759X
ISBN-13: 9788804517597
Pagine: 377
Prezzo: €. 10,00
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