CINEMAMBIENTE 2012,
Green Cross: anche per l’ambiente il cinema è vettore di cambiamento
Parlare, attraverso il cinema, di ambiente e di sostenibilità. Con questi intenti, dal 31 maggio al 5 giugno, l’Ong ambientalista Green Cross aderisce alla 15esima edizione del CinemAmbiente Film Festival e torna a Torino, per il quinto anno consecutivo, per assegnare la Menzione speciale al miglior documentario internazionale
Film e documentari che giungono da ogni parte del mondo e che, grazie alla manifestazione torinese, ogni anno mettono luce sulle diverse problematiche ambientali vissute e combattute ogni giorno dalle persone e dalle associazioni, dai governi e dalle grandi aziende di ogni Paese.
L’edizione 2012 vanterà la prestigiosa partecipazione di Yann Arthus-Bertrand, regista di capolavori pluripremiati del cinema ambientale come “Home- La nostra terra”, che sarà presidente della giuria del Concorso internazionale documentari mentre, tra i giurati dell’Ong Green Cross, ci saranno il giornalista e divulgatore Marco Gisotti e l’autore televisivo e produttore indipendente Maurizio Paffetti. Nuovo ingresso in giuria per il presidente di Green Cross Italia Elio Pacilio, che quest’anno vuole partecipare attivamente alla manifestazione.
«Siamo molto felici di essere coinvolti ogni anno nelle iniziative promosse dal CinemAmbiente - dichiara Elio Pacilio -, perché è grazie a manifestazioni come questa che poi riusciamo in effetti a cambiare gli stili di vita delle persone o almeno a sollecitare la conoscenza di un atteggiamento diverso.
Sono convinto che i messaggi più efficaci sono quelli che vengono trasmessi raccontando la semplicità e le difficoltà della vita quotidiana, che parlano e sono compresi dalle persone comuni e non da pubblici ideologizzati. Se parliamo alle persone già convinte forse possiamo soddisfare il narciso personale ma non cambiamo nulla».
CinemAmbiente si impegna proprio a far questo: raccontare storie semplici, che vogliono essere semplici, non eccezionali, non clamorose, ma drammatiche perché inserite dentro una “quotidianità” che oggi può, anzi deve, spingerci al cambiamento.