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Il cinema indigesto – Una Top Five

Da Messersottile @messersottile

Sottotitolo: Cinque (s)cene dei film a cui non avrei mai voluto partecipare.

  • A casa del signor Alexander, a mangiare gli spaghetti con un buon bicchiere di vino. Questa scena di Arancia Meccanica mi ha sempre causato una certa inquietudine. Non sarei particolarmente a mio agio a mangiare con uno che mi fissa con uno sguardo da pazzo e sbotta: “Son buoni, almeeeeno???”
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“Assaggi il vino!”

  • Nella clinica del Dottor Birkenmayer, a mangiare le polpette. Ok, ridete pure. Questa è una delle due scene che mi terrorizzavano di più da bambino. Vista e rivista milioni di volte, ma speravo sempre che il povero Fantozzi riuscisse a farla franca. Quando il Dottore partiva con “Piccola polpetta di patata…” stavo già tremando di paura.
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“Tu mancia!!”

  • Cena al Pankot Palace, dal Marajah Zalim Singh. Non sono schizzinoso, ma il menu della cena era veramente esotico. Se ci aggiungete l’atmosfera tesa e un marajah sudaticcio che sgranocchia scarafaggi, rutta e sorbisce cervelli di scimmia come fossero budini è facile che la digestione si blocchi.
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“Burp!”

  • Cena con il signor Creosoto. Siete certi che vi porterà in un ristorante di lusso, ma la compagnia non è certo delle più piacevoli. Due sole raccomandazioni: portatevi un secchio e non accettate le mentine, anche se il cameriere insiste.
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“Un secchio per monsieur!”

  • Un topo-burger nei bassifondi di San Angeles nel 2032, in compagnia di John Spartan. La dimostrzione lampante che se non vi dicono cosa state mangiando potete superare un sacco di blocchi piscologici. Sarà anche topo, ma potreste scoprire che non mangiavate un hamburger così buono da anni (a patto di aver passato 35 anni sotto azoto liquido).
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“Es carne de rata!”

 

Se avete suggerimenti per arricchire il menù sono a vostra disposizione. La vostra soddisfazione è il mio miglior premio.



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