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Il Cinema Italiano:Il Buono Il Brutto Il Cattivo

Creato il 27 marzo 2012 da Postscriptum

Il Cinema Italiano:Il Buono Il Brutto Il Cattivo

Il Cinema Italiano ha vissuto tra gli anni ‘60 e ‘70 l’epoca dei film western. Infatti dopo avere ammirato dagli anni ‘40 in poi i Capolavori di John Ford, Delmer Daves, Sam Peckinpah e altri registi americani, in Italia si diffuse la voglia di provare a produrre film western.Il primo a riuscirci in maniera convincente fu Sergio Leone(Roma 1929-1989),il quale nel 1964 realizzò Per Un Pugno Di Dollari, e nel 1965 Per Qualche Dollaro In Più. Entrambi ebbero subito un grande successo di pubblico e vedevano come protagonista un attore sconosciuto poi a molti ,Clint Eastwood, che Sergio Leone aveva notato in piccole produzioni realizzate negli Stati Uniti. Nella parte del Pistolero implacabile nel primo film riporta la pace in un paese ai confini tra Stati Uniti e Messico, eliminando due famiglie trafficanti d’alcol e armi, e nel secondo insieme a Lee Van Cleef nella parte di due bounty killer si scontrano con una banda di fuorilegge capeggiata dall’Indio, impersonato da Gian Maria Volonté.In entrambe le pellicole, che ritengo già due capolavori del genere, Leone si affida a sparatorie e duelli regalando tanto spettacolo al pubblico.
Ma Sergio Leone non si ferma qui, e decide di completare la Trilogia del Dollaro, come sarà chiamata da lì in poi, con un film che unisse agli elementi del Western all’Italiana una visione più ampia della Storia del West, e dunque la Guerra di Secessione, che il regista da sempre desiderava raccontare in un suo film.
Il Buono, il Brutto, il Cattivo del 1966 è il film che vede protagonisti ancora Clint Eastwood nella parte del Buono, un bounty killer che prende i ricercati e intasca la taglia per poi liberarli tagliando la corda dell’impiccato con un colpo di fucile; Il Brutto, interpretato da Eli Wallach, scelto da Sergio Leone dopo aver visto altri attori americani ma solo in lui il regista vide la faccia di Tuco Juan Maria Benedicto Pacifico Ramirez, un bandito dall’animo buono che vive di vari espedienti; il Cattivo, interpretato da Lee Van Cleef,il Colonnello Douglas Mortimer di Per qualche Dollaro in più, che qui veste i panni di un pistolero, Sentenza, che uccide per soldi e usa l’Uniforme dell’Unione per gestire i suoi sporchi affari.
Ma non può esserci film di Sergio Leone senza Colonna Sonora, composta da Ennio Morricone(Roma 1928), con cui il regista diventa amico e che come nessuno sa interpretare in Musica le immagini dei suoi film. Già Direttore d’Orchestra e Compositore di Canzoni per i Cantanti più famosi del panorama italiano, Ennio Morricone comincia la sua carriera cinematografica nel 1962. Incontra Sergio Leone nel 1964 che gli propone di comporre la colonna sonora di Per un Pugno di dollari e poi di Per qualche dollaro in più. Ma adesso Morricone deve superare sè stesso perché con Leone prepara nel dettaglio ogni tratto di ciò che deve essere la musica de Il Buono il Brutto il Cattivo, ogni scena deve essere accompagnata dall’opera del Maestro, chi guarda deve sentire e vedere il film in pieno come non mai.
I Titoli di Testa sono celebri, con il Coro che con le sue voci accompagna la Musica, il verso del coyote interpreta lo spirito del film, dove l’ironia e le battute scritte da Sergio Leone, Luciano Vincenzoni e Age e Scarpelli sono sempre al posto esatto.
Il brano Il Tramonto ci presenta il Cattivo, Sentenza, che entra in una casa abitata da una famiglia messicana e la stermina dopo aver avuto le informazioni che cercava.
Il Biondo(il Buono) e Tuco dopo essere entrati in società, sciolta dal primo che abbandona quest’ultimo senza un dollaro, si ritrovano nel deserto, dove Tuco si vendica quasi uccidendo il Biondo lasciandolo al sole bruciante. Il tema Il Deserto, della durata di oltre 5 minuti, ci racconta la sofferenza del Buono e la crescente intensità della musica ci porta alla scena in cui entrambi si imbattono in una carrozza, dove si trovano dei soldati Confederati feriti a morte. Tuco riesce a sapere da uno di essi che cerca aiuto di una cassa di 200.000 $ che proprio quel soldato, tale Bill Carson(già cercato da Sentenza)aveva rubato al fondo cassa dell’Esercito Sudista e nascosto nel cimitero di Sad Hill. Ma proprio mentre Tuco prende dell’acqua per Carson, con le ultime forze il Biondo riesce a farsi dire dal soldato il nome della tomba sotto cui sono stati nascosti i soldi. Carson nel frattempo muore, e il Biondo non dice a Tuco il nome della tomba. Entrambi sanno metà di ciò che bisogna sapere.Il Brano La Carrozza dei Fantasmi ci aveva introdotti a questa scena del film.
Tuco è costretto a portare con sè il Biondo, che si salva la vita in questo modo,e  si rifugiano alla Missione San Antonio, guidata da Padre Pablo Ramirez (interpretato da Luigi Pistilli), fratello di Tuco. L’ incontro tra i due è introdotto da un tema eccezionale per chitarra, che ci fa comprendere il rapporto difficile tra i due, che si rinfacciano le scelte fatte nella loro vita.
Tuco e un ristabilito Biondo ripartono. Il primo decide di assumere il nome di Bill Carson e indossa l‘Uniforme del Sud, pensando di potere arrivare più semplicemente ai 200.000 $. Vengono però catturati dai soldati dell’Unione che li scambiano veramente per dei Soldati Sudisti e vengono così portati al Campo di prigionia di Betterville. Sergio Leone ci porta così dentro la guerra, che finora si era vista dall’esterno rispetto alla trama.
Qui si trova Sentenza, che da sergente nordista riesce a gestire senza problemi i suoi sporchi affari. Riconosce Tuco,che già conosceva, e gli chiede come mai si fa chiamare Bill Carson,l’ uomo che lui stava cercando. Sentenza fa torturare Tuco e si fa dire la verità e il nome del cimitero, ma entra in società con il Biondo che sa il nome della tomba sotto cui si trovano i dollari sepolti.
E qui entra il tema La Storia di un Soldato, una canzone triste e commovente che cantano i soldati sudisti, che racconta in realtà l’assurdità di una guerra civile.
Ma in realtà il Biondo rimane fedele a Tuco, che si butta all’inseguimento di Sentenza e lo ritrova in una città bombardata dove il Biondo aiuta Tuco a eliminare la banda di Sentenza che però fugge.
Il Biondo e Tuco si imbattono però nel ponte di Langstone, nel mezzo di una battaglia tra Unione e Confederazione. Il Capitano nordista che li trattiene è interpretato in maniera magistrale da Aldo Giuffré(Napoli 1924-Roma 2010), che tra una battaglia e una sbronza parla ai due della realtà che vivono e dell’utopia della Guerra. Il tema Marcia Senza Speranza ci fa vivere la disperazione dei soldati e la tensione che vivono prima della battaglia. Il Biondo e Tuco capiscono che se vogliono arrivare a Sad Hill deve saltare il Ponte di Langstone così il fronte si sposterà e loro potranno passare. Mettono quindi delle cariche di dinamite sotto il Ponte, e durante quest’azione Tuco confessa il nome del cimitero al Biondo che fa il nome di Arch Stanton come quello della tomba dove sono sepolti i dollari.
Il Capitano viene ucciso durante l’assalto, ma fa in tempo a vedere saltare il Ponte. Tuco e il Biondo possono arrivare a Sad Hill, dove entra per primo il Brutto. Ennio Morricone ci introduce al cimitero col tema L’Estasi dell’Oro, un crescendo che segue la corsa di Tuco verso la tomba di Arch Stanton, uno dei brani più belli composti dal Maestro. Nel frattempo il Biondo assiste alla morte di un giovane soldato sudista colpito dopo la distruzione del Ponte di Langstone e il tema lento, Morte Di Un Soldato, scritto da Ennio Morricone esprime la desolazione che lascia la guerra di Secessione.
Ma nel cimitero arriva anche Sentenza. Non possono dividere in tre il bottino, e qui entra nel film tutto il genio di Sergio Leone dando vita al Triello, parola coniata apposta per questa scena. Il Biondo scrive su una pietra il nome vero della tomba dove sono sepolti i dollari, visto che Tuco sotto la tomba di Arch Stanton non trova nulla.Chi vince il triello dunque avrà i dollari.
Il tema di oltre sette minuti, quanto la durata della scena, è perfetto e ci porta assieme ai primi piani di Leone alla conclusione del triello in cui il Biondo uccide Sentenza, con Tuco che resta a guardare con la pistola scarica, dato che la notte prima le pallottole erano state tolte dal Biondo.
Il Biondo così rivela a Tuco qual è il nome della tomba. In realtà non c’è alcun nome, visto che è la tomba anonima accanto a quella di Arch Stanton.
Siamo al Finale, ma Sergio Leone ci riserva un colpo di scena. Dopo aver diviso il bottino, il Biondo costringe Tuco ad attaccare una corda al collo e salire su una lapide di legno. Il Biondo si allontana, e scandito dal suono ripetuto delle percussioni di Morricone, si ferma e taglia la corda che lega Tuco,come ai tempi in cui erano in società, che impreca contro il Biondo che se ne va.
Il tema finale accompagna il Biondo che esce di scena, come accaduto già nel finale degli altri due film della trilogia. La citazione di Sergio Leone dei Western Americani è molto chiara: anche lì infatti, il protagonista spesso va via per la sua strada alla fine, ed esce dal racconto, visto come un uomo solitario.
Il Western Italiano è stato rivalutato negli anni. La critica infatti all’ epoca era molto dura perché volevano ad ogni modo paragonare il western italiano a quello americano, ma il pubblico, ora come allora non si è mai posto il problema apprezzando entrambi i modi di raccontare il vecchio west.
Sergio Leone e Ennio Morricone: una coppia che ha fatto la fortuna del Cinema Italiano.


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