Ogni
tanto vado a rivedere i miei quadernetti con le dosi - io giro sempre con carta
e penna - e ogni volta che devo
trascrivere sui miei quaderni “ufficiali” tutti gli appunti mi capita di
riscoprire ricette che non pratico più da molto tempo, e di rivivere momenti
belli e brutti della mia vita.
Questa
non è una ricetta che non pratico, anzi
la pratico così spesso e con così tanto gusto che non mi serve rileggere
la dose quando devo farla, ed è anche una di quelle che sempre hanno messo
d’accordo tutti ogni volta che l’ho fatta. E’ anche una ricetta, che per un
pigro come me va benissimo perché una volta preparata la marinata posso
dimenticarmene per un bel po’, e una volta messa la carne a cuocere posso
dedicarmi ad altro per un altro po’: per un cuoco queste son cose importanti.
Quando
ho letto del contest lo stufato di burro e miele ho cercato nei quadernetti le ricette che
potessero essere all’altezza della prova: ho trovato questa e il peposo, due
belle varianti toscane per la carne stracotta; poi la sorte mi ha donato un
chilo di carne di cinghiale appena cacciato e così non ho saputo resistere …
sono anche un cuoco un po’ egoista infatti.
Questa
ricetta me l’ha regalata tantissimi anni fa una delle mie zie, l’ho sempre
usata con rispetto e nel sapore ritrovo memorie d’infanzia bellissime, così la
consegno a tutti voi e che possa accompagnare dei momenti come solo la buona
cucina e il buon vino riescono a dare.
ingredienti per 8 persone:
per LA MARINATA:
1 cipolla
2 carote
5-6 foglie di alloro
1 sedano
5-6 chiodi di garofano
vino rosso forte
1 cucchiaino di pepe in grani
per LA CARNE:
1 kg di carne di cinghiale
sale e un peperoncino
1 confezione e mezzo di pelati
5 cucchiai di soffritto all’italiana (cipolla, sedano,carota) finemente
tritato
alloro
chiodi di garofano
olio
olive nere (a piacere)
Procedimento:
LA MARINATA: deve essere preparata almeno 12 ore prima della cottura, si
tagliano la cipolla, le carote, il sedano grossolanamente poi si mettono
assieme a tutti gli altri ingredienti con la carne, tagliata a bocconcini (e
disossata), in un contenitore: si versa il vino rosso forte e se la carne non è
ricoperta si aggiunge dell’acqua. al termine del tempo necessario si filtra il
vino, si buttano via le verdure.
LA CARNE STUFATA: trascorso il tempo necessario alla
marinatura si prendono i pezzi di carne e si mettono in un tegame a fuoco
medio: si fanno spurgare, si tirano fuori dal tegame e si asciugano;
l’operazione si ripete tre volte, finchè la carne butta acqua. In un tegame pulito
si mette con dell’olio il soffritto all’italiana, quando imbiondisce appena si
aggiunge il cinghiale e si tiene a fuoco medio per qualche minuto; si
aggiungono due bicchieri del vino rosso filtrato e quando è sfumato i pelati,
l’alloro, le olive e i chiodi di garofano (la carne deve essere completamente
coperta), sale e 1 peperoncino. In cottura a fuoco basso per almeno un paio
d’ore, cioè sino a che il sugo risulterà ben ristretto, i pelati saranno
disfatti, la carne ben tenera.
con questa ricetta partecipo al contest di Eleonora, al giudizio di Gualtiero Villa sperando anche nella vincita del premio messo in palio da teatro 7
Magazine Cucina
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