Tra gli impegni ed i piaceri dell’estate inserisco come posso più libri possibile cercando di incastrarli in tutti i buchi temporali rimasti liberi e talvolta (a libro avviato) questi spazi si allargano per volontà propria a scapito di altre ex priorità.
E’ stato il caso del libro appena divorato che, cadutomi tra le mani per caso, ha esercitato su di me un fascino immediato per cui ho dovuto cominciare a leggerlo.
Chi segue questo blog non si stupirà di ciò, poichè il libro cui faccio riferimento si chiama “Il circo del diavolo” di Daniel Wallace ed il protagonista del romanzo è un prestigiatore.
A differenza di altra letteratura leggera che si è rifatta alla figura di maghi però l’uso che lo scrittore fa di questo “essere” è alquanto lontana dai soliti stereotipi.
Il prestigiatore non è il fine ma il mezzo attraverso cui si narrano più punti di vista di quelli che, potrebbero essere considerati gli stessi avvenimenti accaduti a Henry Walker, il protagonista.
Il mago è l’artefice ed il destinatario di una serie di illusioni legate alla vita dei primi del ’900 negli Stati Uniti alla depressione economica ed ai suoi drammi e porta con sè il lettore continuando a farlo cadere nella rete dell’autore facendogli vivere in prima persona le vicissitudini del prestigiatore che cambia (anche solo per qualche sfumatura) di volta in volta.
Verità vissute, percepite, cangianti. Un mago il cui successo è dipeso da un incontro avuto nell’infanzia, dalle conseguenze che questo ha provocato, dal colore della sua pelle e dalle persone incontrate oltre ad una buona dose di mistero sulfureo.
Non aggiungo altro se non il consiglio di leggerlo.
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Tag: daniel wallace, henry walker, il circo del diavolo, mago, prestigiatore
This entry was posted on 12 luglio, 2012 at 10:38 pm and is filed under Varie. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.