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Il Circo del Dr. Lao

Creato il 18 aprile 2013 da Mcnab75

Il circo del dottor Lao

Segnalazione veloce ma intensa per un libercolo piccolo piccolo ma decisamente meritevole, che ho letto tra ieri notte e stamattina in treno, in un sol fiato.
Trattasi de Il Circo del Dr. Lao, di Charles G. Finney, scritto nel lontano 1935, passato negli anni nelle mani di diversi editori italiani e finalmente ripubblicato dai tipi di Meridiano Zero, in un formato semplice, pulito, tascabile, a dieci euro tondi tondi.

Cosa accadde quando in piena Grande Depressione, ad Abalone, Arizona, piantò le tende il circo itinerante e sinistro del vecchio mago cinese Dr. Lao? Sfoderando ogni sorta di animale ibrido e creatura surreale, lo strambissimo caravanserraglio suscita nei sonnolenti abitanti della provincia dapprima curiosità, poi diffidenza, infine indifferenza. Eppure gli animali in mostra sono non già banali tigri o elefanti, ma creature rarissime e mai vedute: sirena, chimera, sfinge ermafrodita, serpente di mare, lupa mannara… E poi il mago Apollonio di Tiana, un carnalissimo Pan, pastorelle e ninfe, vergini da immolare, gli dèi Yottle e Bel-Marduk… Tutti trofei d’antiche conquiste: belve, superuomini e leggende semiumane resuscitate dall’antichità. Ma le prosaiche domande di una spiegazione scientifica da parte dei pragmatici cittadini di Abalone rimarranno categoricamente disattese dal camaleontico ed elusivo Dr. Lao, tanto che nel Catalogo-bestiario finale – uno strabiliante extra-testo di un postmodernismo ante litteram che anticipa il maestrale “Indice” del ballardiano Febbre di guerra -troveremo anche la voce “Interrogativi, contraddizioni e curiosità”. Ma non indugiate oltre: venite, dal primo all’ultimo! Venite al circo del Dr. Lao! Vedrete quel che altrove non si può! (Quarta di copertina)

Come vi dicevo, questa non sarà una recensione, perché non sono sufficientemente supponente per pensare di poter parlare in modo “critico” di questo gioiellino poco conosciuto.
Vi basti sapere che lo considero un piccolo – perché piccolo lo è nelle dimensioni – capolavoro del Fantastico, quello con le “F” maiuscola. Qui da noi è ancora pressoché sconosciuto, eccezion fatta per i veri esperti del genere, che senz’altro l’avranno letto e riletto (magari quando transitò attraverso Editrice Nord degli anni belli che furono).

Un circo dell’immaginario, tra sfingi, meduse, sirene, grandi maghi, cani vegetali, satiri… Qualcosa a metà tra Il Popolo dell’Autunno di Bradbury (ma molto meno cupo) e le tematiche tanto amate da quel grande scrittore che fu Jorge Luis Borges.Il circo del Dr. Lao è un romanzo breve ricco di poesia, di ironia, di piccoli affreschi memorabili (le attrazioni circensi gestite dal dottor Lao e dal mago Apollonio). Una storia che sta a cavallo tra la fine del vecchio mondo, quello dei Miti e delle fiabe, e quello moderno, qui incarnato nel periodo della Grande Depressione, periodo in cui il libro è ambientato*.

Come dice spesso un mio amico, oggi come oggi i “signori dei manuali” starebbero ore e ore a scervellarsi su come catalogare questo libro. E’ fantasy? Magari urban fantasy? O forse è una fiaba? E’ troppo descritto? Ha un linguaggio desueto (come disse qualche idiota a suo tempo, “recensendo” Alessandro Manzoni)?
Il bello de Il circo del Dr. Lao invece è proprio questo: risulta difficile, se non impossibile, da imbrigliare in un genere. Proprio come l’immaginazione, che viaggia libera e felice senza redini e morso.

La pagina Wikipedia (in inglese) sul romanzo: http://en.wikipedia.org/wiki/The_Circus_of_Dr._Lao

* Sì, della Grande Depressione ne abbiamo parlato giusto stamattina, prima che mi decidessi a scrivere questo articoletto estemporaneo. La sincronicità a volte fa paura.

Una delle spettacolari copertine delle edizioni in lingua inglese.

Una delle spettacolari copertine delle edizioni in lingua inglese.

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