Il circuito di San Martino del Lago e la retorica dello sviluppo e dell’indotto (di Annamaria Menta)

Creato il 14 giugno 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

Quando mi chiedo ‘dove sono i cittadini’ intendo (anche) questo: c’è stato chi ha cercato di opporsi al (…) progetto di autodromo, ovviamente spacciato come sempre come occasione di sviluppo, lavoro e benessere. Ecco spuntare immediatamente le solite accuse: ‘professionisti del NO’, ‘retrogradi’, ‘si vuole impedire lo sviluppo del territorio’, ‘rischiamo di perdere l’occasione’, ‘posizione ideologica’ e via di seguito col solito campionario…..
Chissà se quelli che, a suo tempo, hanno deriso e osteggiato chi cercava di far capire che con i ‘vantaggi’ (millantati) sarebbero arrivati anche gli ‘svantaggi’ (sempre certi al 90%, anche grazie alla sudditanza di politici e amministratori verso i poteri economici forti nostrani e di importazione e alla mancanza di controlli su opere di compensazione e prescrizioni varie) sono gli stessi che oggi si lamentano del rumore….
ah, per curiosità: questa poderosa macchina produci-posti-di-lavoro-e-benessere quante persone del posto impiega? quanta gente (intesa come ‘consumatori’, quale altra ragione per fare qualsiasi cosa se non il miraggio di attrarre adunate oceaniche di ‘turisti-consumatori’) attira ogni settimana?
Se poi credete che un terrapieno e un filare di striminziti alberelli basti a mitigare un tale rumore (e gli scarichi e le polveri), contenti voi….forse tra una decina d’anni, quando gli alberi saranno cresciuti (e dipende da che alberi metteranno a dimora).

Annamaria Menta

I posti di lavoro per gente del posto saranno due o tre, forse poco più. C’è inoltre la convenzione con Padana Soccorso. No, lo sviluppo non c’è stato e Lei fa bene a smascherare la solita retorica che ogni volta ci propinano mentre ci danneggiano. Non è vietato però costruire autodromi: le autorizzazioni vengono date in questi casi prescrivendo opere di compensazioni, non ancora realizzate. Compensazioni che ovviamente non possono compensare: la legge Marzano è pessima, come tanti hanno notato. L’immenso valore del silenzio è perduto. E la sudditanza degli amministratori non può più crescere se non facendo ancora danni. La libertà d’impresa esiste: si può però correre – come qualche abitante sostiene – con mezzi che usano carburanti molto innovativi (idrogeno?), e quindi offrire un’opportunità di pregio, rarissima, che non dipende dalla vecchia e dannosa economia del petrolio. Persino la Formula Uno, se non sbaglio, ha preso qualche provvedimento per ridurre l’impatto ambientale. Il progetto può diventare molto attraente: in realtà ecco che succede: nulla. Cinque anni senza vedere le barriere antirumore, che devono essere collocate entro fine giugno, e piantumazioni entro novembre. Vedremo se le amministrazioni, Comune compreso, daranno seguito al decreto dell’architetto Rossi componendo gli interessi contrastanti. Non tutti poi possono essere d’accordo su tutto.