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Il CISSACA alla canna del gas: “Alessandria, paga i debiti!”

Creato il 21 novembre 2011 da Lapulceonline

badante anziani assistenza colf casa riposo ospizioLettera aperta dei dipendenti del CISSACA, il consorzio di comuni della provincia di Alessandria, in bilico tra chiusura, riorganizzazione e mancanza di fondi. “I dipendenti del CISSACA (assistenti sociali, educatori, amministrativi, operatori sociosanitari) segnalano il rischio concreto che a partire dal mese di gennaio prossimo non possa più essere garantita l’erogazione di contributi o servizi a cittadini e famiglie in condizioni di disagio né la continuità del regolare pagamento degli stipendi .” Vale a dire: niente più servizi diurni per i disabili, aiuti nelle comunità, assistenza? Nel sottolineare che la loro protesta non è politica né strumentale verso una parte politica (le elezioni si avvicinano e la sensibilità che viene chiamato in causa quando ci sono problemi o polemiche, si alza di giorno in giorno), i dipendenti sono molto preoccupati: “Le ragioni della grave crisi che investe ormai il CISSACA da oltre un anno, risiedono nel mancato pagamento della quota annuale di contribuzione che il Comune di Alessandria deve al Consorzio e del debito accumulato nel tempo per la somma di 8 milioni di euro. Si tratta pertanto di una “disastrosa” situazione relativa alla liquidità dell’Ente e non a un dissesto del bilancio o a ragioni imputabili alla cattiva amministrazione.


L’assessorato comunale competente, sollecitato a più riprese ed invitato a onorare i suoi impegni attraverso un piano di rientro del debito maturato, continua a negare di fatto la propria disponibilità, diventando il soggetto responsabile dell’ abbattimento dello stato sociale di questo territorio e di tutto il lavoro che quotidianamente gli operatori del CISSACA hanno svolto e continuano a svolgere nell’interesse dei cittadini. Tale impegno, peraltro, è stato anche assunto dal Comune in occasione dell’ultimo incontro con i responsabili della Cooperativa Azimut e il CISSACA in Prefettura”.

Senza questa importante fetta di contributi “sarà inevitabile, oltre a interrompere il pagamento degli stipendi, sospendere anche i contributi alle famiglie affidatarie, i sussidi economici ai cittadini invalidi o in condizione di povertà estrema, gli assegni di cura alle famiglie degli anziani non autosufficienti, nonché risolvere i contratti con le cooperative che svolgono, per conto del CISSACA, servizi di assistenza agli anziani, ai minori in stato di abbandono, alle donne vittime di violenza, servizi che a partire dalla Costituzione, tutte le leggi nazionali e regionali definiscono come diritti essenziali e universali, diritti esigibili da tutti i cittadini che versano in particolari condizioni di disagio”.

Il futuro del CISSACA dipende prima di tutto dalle leggi nazionali che impongono la chiusura dei consorzi di comuni (come è capitato all’ICS) a scadenza del consiglio di amministrazione (ottobre 2012) “ma senza la possibilità di definire un bilancio di previsione, non potrà garantire il proprio funzionamento già a partire da gennaio 2012″. Quali settori verranno spostati all’Asl e quali ai comuni stessi? Per ora non è chiaro nulla di tutto ciò.

Il grido finale: “L’indifferenza e l’inerzia mostrata finora, renderà l’Amministrazione Comunale di Alessandria completamente responsabile dell’impossibilità di operare, per la prima volta in Italia, dell’ente pubblico erogatore dei più importanti servizi sociali al cittadino”.

 


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