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Il classico del giovedì – Sconto del 30% – Solo una bozza – Eric Arvin

Creato il 27 agosto 2014 da Dreamspinneritalia @DreamspinnerIT

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Per l’appuntamento con il classico del giovedì, due anni fa esatti è uscito Solo una bozza di Eric Arvin, che vi proponiamo con il 30% di sconto per tutto giovedì 28 agosto.

Per l’occasione vi regaliamo uno speciale “dietro le quinte” del libro con il racconto della traduttrice, Claudia Milani.

 

Mi è stato gentilmente chiesto di scrivere una breve recensione per parlare del libro che viene presentato oggi come ‘classico del giovedì’ ed eccomi qua. Piacere, sono Claudia, la traduttrice.
È stato con questo romanzo di Eric Arvin che è iniziata, nell’ormai lontano aprile 2012, la mia avventura con la Dreamspinner Press e credo di essere stata fortunata a cominciare proprio con questo libro. A dire la verità, credo di essere stata fortunata ad aver avuto il privilegio di tradurre un libro di Eric, indipendentemente da tutto quello che è successo dopo.

Ho letto diverse recensioni da quando la traduzione italiana del libro è stata pubblicata esattamente due anni fa; alcune positive, qualcuna incerta e la maggior parte negative. Non cercherò di convincervi che chi ha scritto che il libro non le/gli è piaciuto abbia torto, sappiamo tutti che è sempre tutto una questione di gusti personali; vorrei invece dirvi perché a me il libro piace ed eventualmente ribattere a un paio di critiche.

Uno dei commenti più comuni è: si tratta un libro noioso dove non succede nulla di interessante.

Solo una bozza è un romanzo complesso e non una semplice storia d’amore. Anzi, si potrebbe quasi dire che il romance sia semplicemente la ‘scusa’ per raccontare la storia di un cambiamento, di una crescita. L’intento di Eric con questo libro non è parlarci di Logan e Brock, di come si sono conosciuti, di come si sono innamorati e delle difficoltà che hanno attraversato per poter coronare il loro sogno. No, qui Eric ci porta dentro all’anima tormentata di un uomo, uno scrittore, che deve prima di tutto scoprire chi è e cosa vuole e solo allora potrà cercare e vivere l’amore e ritrovare l’ispirazione per proseguire nel mestiere che ama. All’inizio del libro Logan è, come ci dice il titolo, una bozza; un qualcosa di quasi completo ma prono a subire correzioni per poter esprimere al massimo il proprio potenziale. Trattandosi di una persona, aggiustare il tiro significa uscire dal proprio elemento (dalla propria scatola) e andare alla scoperta della vita, superare le proprie paure. In questo verrà, ovviamente, aiutato da tutta una serie di personaggi, alcuni puramente strumentali al raggiungimento di un fine, altri che rivestiranno un ruolo più duraturo all’interno della sua vita. E comunque, sono tutti personaggi che in un modo o nell’altro spiccano e riescono a farsi amare e ricordare (Come dimenticare la coinquilina folle o la vicina che si arrampica sui tetti?).

Personalmente amo pensare che Logan sia in qualche modo Eric e che in questo più che in altri libri l’autore abbia trasposto se stesso. Prendiamo ad esempio i titoli dei capitoli: sarei pronta a scommettere che corrispondono ai libri che Eric ama di più (sì, ogni capitolo porta il titolo di un libro).

Uno degli aspetti più belli della scrittura di Eric è la sottilissima vena di ironia che lo caratterizza e attraversa tutto quello che scrive. Gli basta una parola, una frase, per far capire più di pagine e pagine di discorsi. Uno dei miei passaggi preferiti è quando Logan torna dal pranzo con Brock e nega che l’uomo abbia suscitato il suo interesse, salvo aggiungere poi una brevissima frase che dice tutto il contrario:

‘In fondo meglio un tipo dolce come Curtis che uno irritante come il bellissimo Brock Kimble. Mi aggiustai l’erezione ed entrai in camera.’

Erezione che gli era venuta poco prima pensando proprio a Brock.

Logan è uno scrittore, quindi un esperto nell’uso della parola e qui se ne serve costantemente per metterci fuori pista. Costruisce se stesso come se si trattasse del personaggio di uno dei suoi romanzi, ma ciò non significa che sia bugiardo o che cerchi di mostrarsi quale non è, anzi usa la sua maestria per svelarci i trucchi del narrare. Nella presentazione iniziale che Logan fa di sé dice che in genere scrive di quello che conosce: la vita in una piccola cittadina, il college… ma che con l’ultima opera, quella che sta componendo, ha deciso di fare un salto nel buio, sperimentare; e guarda caso è anche quello che gli succederà nella vita reale. È stato proprio questo doppio livello a rendere interessante la traduzione di questo libro: le riflessioni di Logan, gli abbellimenti che da bravo artigiano della parola opera alla sua vita, possono essere ricondotti al desiderio di ognuno di noi di avere di più, vivere di più, esattamente come i personaggi di un romanzo.

Ed eccoci quindi a un’altra critica che è stata mossa al libro: quella che si tratta di una pessima traduzione. Come ho già detto prima è stato il mio primo lavoro e come tale è ben lungi dall’essere perfetto, ora a distanza di tempo, me ne rendo perfettamente conto. Quindi, scusate: ho fatto del mio meglio allora, così come faccio del mio meglio ora. Spero del frattempo di essere migliorata, ma sinceramente non credo che il libro sia totalmente illeggibile come detto da alcuni.

Il nuovo libro di Eric, Risvegliarsi in uno strano posto, uscirà nel mese di settembre.

GalleyProof-IT-MED

 

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Controllate giovedì 28 anche il sito di Dreamspinner in inglese per vedere quali titoli in lingua originale sono scontati!

 

Cosa hanno detto di questo libro:

E qui inizia forse la parte che mi ha fatto riflettere di più. È l’ho apprezzata tantissimo. Finora si è trattato di un romanzo d’amore, ma da questo momento in poi il lettore si ritrova catapultato in un’avventura alla ricerca di se stesso, in posti mai visti prima, con persone stravaganti, con amanti che a malapena capiscono l’inglese (sono italiani, ma va? XD).

- Sil-ently aloud

Lo stile è scorrevole e la lettura molto piacevole. La storia intriga e ogni pagina spinge a volerne sapere di più. Non è, però, uno di quei libri da cui è difficile separarsi prima di arrivare alla fine, al contrario, a volte ci vuole una piccola pausa per ripensare a quello che si è appena letto. Dà molti spunti di riflessione e credo che da questo romanzo si possa imparare molto.

- Sfogliastorie



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