Si pensa sempre che l’importante sia un buon inizio.
Chi ben comincia è a metà dell’opera, il buongiorno si vede dal mattino…
Siamo convinti e ossessionati dall’idea che se qualcosa va male è perchè era destinata ad andar male dall’origine.
Nelle amicizie, in famiglia, in amore, a lavoro…Crediamo davvero che un buon inizio ci dia qualche probabilità in più di raggiungere i nostri obiettivi.
Io sono un tipo da sprint finale, lo sono sempre stato. Faccio parte di quella schiera di gente che alla mattinata di studio preferisce la nottata. Che non toccava libro tutto il primo quadrimestre per recuperare tutto alla fine del secondo. Il classico tipo dell’ultimo minuto. Mai in anticipo, più probabilmente in ritardo. Che “perchè rimandare a domani quello che potresti fare…dopodomani”. Che il giorno prima dell’esame deve ancora fare il passo e mai il ripasso. Che sale sull’autobus due secondi prima che le porte si chiudano. Che si mostra agli altri per quello che è davvero, completamente, poco prima che loro emettano il verdetto su di te. Che fa una lista di buoni propositi per l’anno nuovo ma tornerà sempre a sfogliare il diario dell’anno passato. Che anzichè aspettare l’alba, corre sul balcone per il tramonto. Che al posto di fare una prima buona impressione, cerca di lasciare un bel ricordo…Ma soprattutto di farsi lasciare un bel ricordo.
Ogni cosa finisce, questa è una certezza, ma non è detto che per tutto debba esserci per forza un inizio.
Nel bene e nel male tutto si conclude… Quello che possiamo fare è far sì che perlomeno sia un lieto fine.
Di Antonella Maria De Rosa