Magazine Cultura

Il classificone: i migliori album del 2012

Creato il 31 dicembre 2012 da Silente

Per concludere in bellezza, top-five metallozza anche quest’anno, alla quale segue la solita nenia che, ehi, mi piacerebbe tornare a parlare di dischi anche se poi non lo faccio mai. Nell’attesa che mi decida,  stavolta la taglio corta e vado di classifica.
5 – Kreator – Phantom Antichrist
Il dodicesimo album dei Kreator è sostanzialmente un disco perfetto, un thrash genuino e freschissimo con tonnellate di riff, accelerazioni, stacchi melodici e refrain serrati. Non sono più un grande ascoltatore di thrash, va da sé che la longevità non dura poi molto nelle mie orecchie, ma è impossibile chiedere di più a un ottimo, ottimo album come questo.

4 – Dordeduh – Dar de Duh
I Dordeduh nascono dallo split con i Negura Bunget, o meglio, si può dire che i Dordeduh siano i Negura Bunget senza batterista, suonano lo stesso mix di black metal, progressive e folk gitano (anche perché i compositori sono sempre quelli) ma lo fanno molto meglio, tanto che gli si può perdonare il nome un poco strambo, almeno all'orecchio italiano, che si sono scelti. Canzoni lunghissime e variegate, si passa da sfuriate in blast beat e screaming luciferini a chitarre acustiche, battiti di mani e cori di bambini con impressionante naturalezza, il bagaglio tecnico è eccelso, la produzione pure, insomma, un gran lavoro.  
3 – Enslaved – RIITIIR
Gli Enslaved sembrano migliorare di disco in disco, e la loro ricerca musicale continua a impreziosirsi, si fa sempre più personale nella miscela di black (poco) e progressive (molto), generi amalgamati comunque da una violenza e un’energia che in vent’anni di carriera non sono mai venuti meno nonostante le melodie, nonostante le parti pulite, nonostante i refrain che mai come in RIITIIR sono stati così esaltanti.

2 – Between the Buried and Me – The Parallax II: Future Sequence
Avevano trovato quell’equilibrio nell’EP che precedeva il full-length, e a voler fare i maligni si può addirittura dire che The Parallax I sia addirittura meglio della sua seconda parte, resta comunque impressionante, impressionante la proposta musicale dei BTBAM, con queste canzoni lunghi dodici minuti ciascuna che cambiano di ritmo tipo ogni dieci secondi, quasi la band avesse paura di chissà quali critiche se utilizzasse lo stesso riff per più di una volta. Dopo tanti anni di attività, però, c’è molto più bilanciamento nel contorcere le mille e più sezioni che compongono ogni brano, ne nasce quindi un ascolto assai più piacevole che in passato, quando sembrava che il loro unico interesse fosse quello di strafare e stupire. Album incredibile.

1 – Wodensthrone – Curse
Black metal inglese, un’atmosfera drammatica ed epica suggerita da synth maestosi, lunghe parti arpeggiate, melodie di infinita e triste dolcezza, sfuriate in blast beat che creano un muro sonoro di rara eleganza. Bravissimi, questi Wodensthrone, nel comporre canzoni variegate e interessanti, profonde e complesse, malinconiche e solenni, senza mai perdere quella furia tipica del genere.

Il titolo di miglior canzone del 2012 spetta invece a Colossus, degli In Mourning, artefici di un imponente death-doom che, in questo brano, mi ha stupito per la lunga intro melodica, per la coda struggente e per la costruzione del refrain, impareggiabile.

E con questa ci salutiamo, ci si legge nel 2013. Bella gente, buon anno!

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Magazines