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Il classificone: i migliori libri letti quest'anno

Creato il 30 dicembre 2012 da Silente

Classifica un po’ fake come quella dell’anno scorso, a differenza di film, musica e serie tv, con i libri ho interesse poco rilevante verso le nuove uscite, preferendo girovagare e scoprire cose degli anni passati. Credo di aver letto giusto un paio di libri del 2012, chiaro quindi che la top-five riguarda un po’ le cose-meglio lette in questi dodici mesi. Poche, a dire la verità: ho abbandonato un sacco di romanzi, altri li ho finiti a fatica e, come sempre accade, mi ritrovo a leggere roba che non vorrei mentre i libri in coda abbondano di prelibatezze – ma per queste, ci sarà il 2013. Il classificone: i migliori libri letti quest'anno
5 – Amnesia, di Jean-Christophe Grangé
Non c’è una volta che sbagli, Grangé sa costruire macchine perfette che si leggono avidamente anche se lunghe in media 7-800 pagine. Da un thriller di base, è piuttosto unica la sua bravura nello sconfinare nel soprannaturale o nella fantascienza, come in questo caso, senza perdere mai di vista un’oggettiva credibilità – ci sono un’eleganza e un mestiere tali che in fondo gli permettono di fare un po’ quello che vuole.
4 – Voglia di vincere, di Tom Bissell
Un saggio sui videogiochi che non parla di videogiochi, bensì di storie, quelle che ai videogiochi spesso e volentieri mancano. Con uno sguardo un po’ amaro ma sempre professionale e anche ironico, Tom Bissell si interroga sul perché le trame del mondo videoludico facciano così schifo, ricavandone risposte diverse, anche contrastanti, ma tutte illuminanti, in un modo o nell’altro, su come funzioni la creazione narrativa di un VG.
3 – Gioco mortale, di Neal Stephenson
Ha un titolo terrificante e una copertina fatta tipo in due secondi, a dire la verità neanche la sinossi è molto allettante ma con Neal Stephenson è impossibile fermarsi alle apparenze, perché la sua è una scrittura di profondità, fatta di particolari e dettagli, di fughe narrative e parentesi che si aprono per poi non chiudersi più, espandendo e gonfiando a dismisura una storia estremamente lineare che così trovo maestosità strutturale, personaggi eccellenti ed enorme, enorme conoscenza della materia trattata, in questo caso il gaming online. Ecco, magari se fosse stato tradotto meglio la parte centrale, molto lenta e didascalica, sarebbe stata più accessibile, ma in questi casi lamentarsi è sempre inutile.
2 – A Dance of Dragons, di George R.R. Martin
Mondadori non poteva fare cosa peggiore di divider l’ultimo capitolo delle Cronache in tre parti, il romanzo chilometrico di Martin trova la sua forza proprio nella lunghezza, sicuramente non necessaria ma importante per dare respiro alla crescita della storia, dotata di un ritmo e un’atmosfera che di sicuro non si possono apprezzare appieno se bisogno aspettare tre mesi tra un libro e l’altro. Certo, nel complesso il romanzo è sbilanciato e molte parti potevano essere tagliate o gestite diversamente in favore dei personaggi a cui viene data minor importanza, così come, nonostante la sua rilevanza all’interno della saga, A Dance of Dragons si rivela forse il capitolo minore, ma la compattezza e la complessità della trama sono, come sempre, qualcosa di impressionante.
1 – La città delle navi, di China Mièville
Mi sono innamorato di questo romanzo, quasi un migliaio di pagine di steamfantasy dove convivono navi a vapore, creature colossali, uomini meccanici e bestie talmente pericolose da provare paura al solo leggerne la descrizione. È una storia talmente ricca che ho adorato ogni singola parola, traendone una soddisfazione raramente provata altrove. La città delle navi è un delirio di immaginazione, è fantasia sfrenata, puro sense of wonder, e sarebbe bello trovasse una ristampa italiana.

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