La smaterializzazione dei supporti fisici, dai DVD ai CD audio, e la diffusione di servizi di streaming one way (quali ad esempio Spotify e Netflix) corre di pari passo allo sviluppo della tecnologia cloud, che invece è interattiva e utilizza input in aggiornamento continuo per restituire un risultato personalizzato in base alle richieste e alle aspettative degli utenti. La virtualizzazione apportata dal cloud computing ha spezzato, probabilmente in modo definitivo, il legame fra presenza fisica del codice binario su un supporto hardware e la sua eseguibilità. La piattaforma ora è comune, e gli interventi correttivi vengono apportati in tempo reale da parte delle stesse aziende che si occupano dello sviluppo e dell’hosting del software. L’accresciuta dipendenza da Internet, stavolta non in senso psicologico ma “materiale”, è compensata dall’interazione dinamica e dalla velocità del servizio e soprattutto dalla mobilità che la piattaforma regala: basta effettuare un login per lavorare o per usare un servizio da qualsiasi dispositivo.
La moltiplicazione di apparecchi tecnologici di nuova generazione, sebbene progettati con un occhio ai consumi, impatta notevolmente sul bilancio energetico di un ambiente, soprattutto industriale. La rapida obsolescenza di sofisticati dispositivi è un altro fattore che aumenta la loro potenziale inefficienza. Un audit energetico ha quindi bisogno del supporto di strumenti analitici performanti che prendano in considerazione numerosi elementi di rischio, confrontati costantemente con le best practice del settore energia e con gli emergenti modelli di efficienza energetica.
Il cloud computing risponde perfettamente a queste esigenze, rese ancora più pressanti in seguito all’obbligo di diagnosi energetica prevista dall’art. 8 d.lgs. 104/2014. Entro il 22 dicembre prossimo scadono i termini per la presentazione all’ENEA del report di diagnosi, richiesto dalla legge a grandi imprese (con almeno 250 dipendenti, oppure 50 milioni di euro di fatturato e 43 milioni di bilancio annuale) oppure imprese energivore (descritte dal d.m. 5 aprile 2013 come aziende che consumano 2,4 GWh annui di energia, il cui rapporto tra costo effettivo dell’energia e fatturato è superiore al 3%. Per questo tipo di azienda l’AEEG prevede anche speciali agevolazioni, secondo delibera 437/2013). Con ETA – Energy Track & Audit, software cloud sviluppato da Acotel Net in collaborazione con Bartucci Spa, l’auditor è in grado di effettuare una completa, attendibile, tracciabile, utile e verificabile diagnosi energetica: sono questi i requisiti richiesti dalle norme UNI CEI 16247-1 redatte da CEN E CENELEC, due comitati europei di normazione tecnica. Il software è anche in grado di stimare il rapporto costi/benefici per la messa a punto di incisivi interventi di efficientamento energetico. La tecnologia offre anche la possibilità di import automatico dei dati di monitoraggio energetico, per mezzo di dispositivi di Acotel Net.
Il servizio cloud offerto da ETA è della durata di un anno, un arco temporale in cui viene prestata la massima assistenza e soprattutto vengono forniti aggiornamenti sulle novità più interessanti in materia di risparmio energetico, grazie ai frequenti update apportati alla banca dati di Bartucci. Per venire incontro alle esigenze dei professionisti del settore, se si acquista una licenza ETA Self Service entro il 22 dicembre 2015, si ha diritto ad un prezzo scontato del 50% sull’acquisto delle successive. ETA si configura quindi come un consulente virtuale che sfrutta la potenza del per ottimizzare le risorse dell’azienda in tempo reale.