Sembrava il clichè di una delle tante favole che si raccontano ai bambini, dove c'è il personaggio buono e quello cattivo, la perenne lotta tra il bene e il male. Purtroppo, o per fortuna, non è così che funzionano le cose nella moderna favola della colesterolofobia: il colesterolo “buono” non esiste, alzarne i livelli, anche artificialmente, non protegge dall'infarto, così recita impietosamente la conclusione di un recente studio.
Uno dei capisaldi della teoria lipidica vacilla, teoria già abbondantemente messa in discussione da troppe eccezioni per essere minimamente credibile.
Dalle dichiarazioni dei ricercatori traspare tutta la confusione e l'incertezza che la scienza medica ha sull'argomento “ colesterolo”: "
In ogni caso - conclude il direttore scientifico del Policlinico - non c'è solo il colesterolo a mettere in pericolo il cuore, ma una serie di fattori di rischio, come ad esempio il fumo di sigaretta. Tanto è vero che chi ha il colesterolo basso può comunque sviluppare un infarto, mentre ci sono persone che, nonostante abbiano valori 'alle stelle', sono al riparo da attacchi di cuore"(1).Davvero una dichiarazione incredibile, soprattutto perché fatta da un ricercatore, da uno scienziato, quelli con il camice bianco e con in mano fogli pieni di numeri e statistiche, e non da uno sciamano o uno stregone analfabeta!
Se il colesterolo causa l'infarto, come fa ad essere “al riparo da attacchi di cuore” uno che ha una colesterolemia “alle stelle”?? Qui c'è qualcuno che ha le idee molto, molto confuse.
Il fatto è che sulla base di queste vacillanti certezze parecchia gente assume inutilmente farmaci, come le statine, non prive di effetti collaterali.In conclusione, le
HDL non sono così "buone" come si crede. Tra queste si possono addirittura nescondere delle frazioni (apoC-III) che, secondo recenti studi, sarebbero addirittura dannose per il cuore e aumenterebbero l'infarto (2). Stesso discorso vale per le LDL, che non sarebbero così "cattive" come si crede, se non per alcune frazioni.
By dr Perugini BilliBibliografia1) Dubbi su colesterolo buono, aumentarlo non salva da infarto. 17 maggio, 2012. Androkos Salute. Fonte: univadis.it
2) Some HDL, or "Good" Cholesterol, May Not Protect Against Heart Disease. Press releases http://www.hsph.harvard.edu
PER ACQUISTO QUII grassi, soprattutto quelli di origine animale, sono sempre stati presenti nella dieta dell'uomo. Tutti i popoli del mondo, quando hanno potuto, si sono procurati cibi grassi, ritenendoli istintivamente preziosi per il loro benessere. Sono una parte importante di tutte le diete tradizionali e hanno aiutato il genere umano nella sua evoluzione.
Improvvisamente negli anni '50, vengono messi all'indice.
In particolare, sono il colesterolo e i grassi saturi, che si trovano prevalentemente negli alimenti di origine animale, ad essere associati all'aumento delle morti per infarto nei Paesi occidentali. Nasce così la "Teoria Lipidica" e questi grassi diventano "fattori di rischio" non solo per il cuore, ma anche per altre malattie, tra cui il cancro.
Da allora, gli esperti ci hanno convinto a ridurre il consumo dei cibi ricchi di colesterolo, che occlude le arterie, e ad aumentare quello degli oli polinsaturi, che invece le "puliscono". Soprattutto ci hanno insegnato a rifuggire dai grassi animali, come se fossero la peste.