Magazine Cinema

Il colore dell’erba di Juliane Biasi Hendel: il primo film da guardare a occhi chiusi

Creato il 16 gennaio 2016 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma
Il Colore dell'Erba

Esce in sala il documentario Il colore dell’erba di Juliane Biasi Hendel, prodotto da Kuraj e da Indyca, con il sostegno del Mibact, di Trentino Film Commission, Piemonte Doc Film Fund e Rai 3 (Doc 3) e con il patrocinio dell’UICI – Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti.

Il film sarà presentato in anteprima italiana lunedì 18 gennaio al Cinema Massimo di Torino e da febbraio sarà proiettato nelle principali città italiane.  

Frutto di un lavoro di oltre quattro anni, Il colore dell’erba racconta la storia vera di Giorgia e Giona, due giovanissime ragazze non vedenti in cammino verso l’indipendenza. Non possono vedere ciò che le circonda, ma le paure, le emozioni, gli impegni che la vita impone sono eguali a quelle di tutti i loro coetanei. Una passeggiata da sole fino a un lago diventa una sfida appassionata che le porta a misurarsi con se stesse. Un’impresa che è metafora dell’adolescenza, età rivoluzionaria in cui si lascia per la prima volta l’uscio di casa per affrontare il mondo in modo indipendente.

“Giorgia e Giona mostrano come la ‘paura del buio’ riguarda tutti e diventano un esempio di come questa paura possa essere affrontata, qualunque sia la sfida, per riscoprirsi ancora più forti”  afferma la regista.

Edizione speciale per le sale, il film offre una esperienza sensoriale unica grazie alla costruzione di un vero e proprio paesaggio sonoro che rende il film visibile “a occhi chiusi”.

Ideato per essere percepito anche da un pubblico di non vedenti, il film si avvale del contributo del sound designer Mirco Mencacci, istituzione nel mondo del sonoro e anch’egli non vedente, già collaboratore di Marco Tullio Giordana, Ferzan Ozpetek e Michelangelo Antonioni.

Mencacci ha creato assieme alla regista e il team Indyca un universo sonoro che restituisse il mondo non solo fisico ma anche emotivo delle sue giovani protagoniste nel quale immergere gli spettatori e che, per la prima volta al cinema, permette di unire nella visione persone vedenti e non vedenti.

Mi piace scoprire nuovi mondi e anche l’adolescenza lo è” sottolinea la regista Biasi Hendel “E’ un’età in cui la paura dell’ignoto invade e al tempo stesso spinge a conoscere il mondo. E Giorgia e Giona hanno un valore aggiunto per farci scoprire ancora di più queste emozioni

Juliane Biasi Hendel ha da sempre incentrato il suo lavoro di artista e regista su temi sociali che riguardano soprattutto la devianza e le discriminazioni delle differenze. Ha trattato il tema della devianza come risorsa in Oceano Dentro (2009), documentario su una barca di ‘folli’ in viaggio nell’oceano che è stato riconosciuto in numerosi festival internazionali, e nel suo lavoro d’esordio Lezione di fine anno (2007) realizzato con Alessio Osele. A seguito di un viaggio in Kenya ha realizzato Muyeye (2012) e si è occupata di carcere con Voci nel silenzio (2014). Il colore dell’erba è il suo quinto lungometraggio. Nel 2005 fonda la casa di produzione Kuraj con cui ha, fra gli altri, coprodotto anche questo il film.

Indyca è una società di produzione specializzata in film d’autore e documentari creativi dal respiro internazionale. Sin dalla fondazione nel 2007 Indyca ha sviluppato progetti con un approccio sperimentale e i suoi film hanno vinto premi nei principali festival internazionali. Per ll colore dell’erba il team di Indyca ha collaborato attivamente con il sound designer Mencacci per realizzare la sonorità unica e le “soggettive sonore” che caratterizzano il tessuto narrativo dell’opera.



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :