La cocciniglia.Immagine di Wikipedia.
Il nome cocciniglia deriva dallo spagnolo cochinilla, ovvero porcellino di terra. Questi piccoli insetti si nutrono della linfa di piante, soprattutto succulente; ad esempio, i fichi d'india.
Fichi d'india. Immagine di Wikipedia.
Proprio sull'isola spagnola di Lanzarote (Canarie) ci sono piantagioni di fichi d'India dedicate alla coltivazione della cocciniglia.La cocciniglia, per proteggersi dai predatori, produce un liquido colorato che utilizza come carapace.
Da questo involucro si ottiene una polvere e, trattandola con l'acqua calda, si ricava l'acido carminico. Questa sostanza rossa è presente nelle femmine di cocciniglia e raggiunge la sua massima concentrazione nelle femmine gravide.Acido carminico. Immagine di wikipedia.
Viene utilizzato per produrre i coloranti rossi nell'industria alimentare e la sua sigla è E 120.
Per produrre un chilogrammo di colorante occorrono circa 100.000 insetti (Fonte wikipedia). Fortunatamente, a causa del costo elevato, il colorante naturale oggi viene spesso sostituito con coloranti di sintesi, prodotti in laboratorio. Tania Tanfoglio