1985: The Color Purple di Steven Spielberg
Steven Spielberg è spesso sottovalutato. Per molti è semplicemente un formidabile costruttore di giocattoloni acchiappasoldi ma si dimentica che ha creato opere importanti come Duel, Schindler’s list, Salvate il soldato Ryan…
Il colore viola fa senz’altro parte di questo gruppo.
La critica così si è espressa: “Carico d’emozioni, figurativamente sontuoso, regia inventiva” (il Morandini), “Sontuosamente girato e fotografato, accompagnato da una strepitosa colonna sonora che ripercorre le tappe più significative della musica nera americana della prima metà del ‘900…” (Il Sole 24 Ore), “Una eccezionale interpretazione di Whoopi Goldberg” (Teletutto), “Un film di grande valore spettacolare e con una grande protagonista” (Magazine italiano), “…splendido, toccante film” (Il Corriere della Sera).
Il colore viola è tratto dal romanzo Premio Pulitzer di Alice Walker e parla di una ragazza che viene venduta dal padre, una storia di violenza familiare e dignità violata. L’accento non è tanto sul razzismo (comunque ben presente) quanto sulla condizione delle donne, donne che non sono libere, anzi non devono essere libere. Un film che fa riflettere e aiuta anche a capire le difficoltà dei diversi nel farsi accettare (rispettare).
Crudo nella sua rappresentazione della vita, ma con una sottile dose di speranza per il futuro (l’happy end fu da alcuni criticato), Il colore viola fu candidato a 11 Oscar ma scandalosamente non ne vinse nessuno. Eppure almeno Whoopi Goldberg l’avrebbe strameritato (si stenta a credere che fu il suo esordio sul grande schermo). Un ruolo insolito, magistralmente interpretato, per un’attrice che di lì a poco diventerà la regina della commedia americana spopolando come attrice comica.
p.s.
da sottolineare che il film contiene quella che da molti viene considerata la più bella scena d’amore tra due donne mai vista al cinema (e io concordo in pieno).
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