Il Palazzo dei Soviet (russo: Советов Дворец, Dvorets Sovetov) fu un progetto di costruzione di un centro amministrativo e di una sala congressi a Mosca, vicino al Cremlino, sul luogo della demolita cattedrale di Cristo Salvatore. Il concorso di costruzione per il Palazzo dei Soviet (1931-1933) venne vinto da Boris Iofan, che lo progettò in stile neoclassico. Successivamente il progetto venne rivisto da Vladimir Shchuko e Vladimir Gelfreikh che lo ripensarono come un grattacielo di incredibile altezza.
Si tratta del classico esempio di architettura megalomane sovietica. Affascinante e mostruoso al contempo: un progetto oltre la logica e la pratica umana.
Se realizzato, sarebbe diventata la struttura più alta del mondo. La costruzione iniziò nel 1937, ma fu sospesa durante l’invasione tedesca nel 1941. Nel 1941-1942, la sua struttura in acciaio venne smontata per usarla nel rinforzare ponti e fortificazioni. La costruzione non fu mai ripresa. Nel 1958, le fondamenta del palazzo sono state trasformate in quella che è diventata la più grande piscina a cielo aperto del mondo.
Nasce l’idea
L’Unione Sovietica fu fondata ufficialmente in occasione del primo congresso sovietico nel dicembre 1922. Sergej Kirov, parlando ai compagni, propose la costruzione del palazzo dei congressi “sui siti dei palazzi che un tempo erano proprietà di banchieri, latifondisti e zar“. Molto presto, a dire di Kirov, le sale esistenti sarebbero state troppo piccole per contenere i delegati delle nuove repubbliche dell’Unione.
Nel 1924, in occasione della morte di Lenin, l’edificazione del suo Mausoleo avviò una campagna nazionale per costruire monumenti di Lenin stesso in tutto il paese. Balikhin Victor, uno studente laureato a VCHUTEMAS*, propose di installare il monumento di Lenin sulla cima di un nuovo edificio del Comintern, da costruire sul sito della Cattedrale di Cristo Salvatore. Dichiarò: “Lampade ad arco illumineranno le città, i villaggi, i parchi e le piazze, invitando tutti a onorare Lenin anche di notte… ” L’idea di Balikhin, dimenticata per un po ‘, emerse in seguito durante la progettazione del Palazzo del Soviet.
In tal modo si conferma tra l’altro la propensione di taluni studiosi a considerare il culto di Lenin (e in seguito di Stalin) come una sorta di religione laica, nel cuore dell’Impero ateo per antonomasia.
Il progetto
Il 5 dicembre del 1931 gli ingegneri sovietici demolirono la Cattedrale di Cristo Salvatore con due esplosioni che la ridussero in macerie. I beni dei monaci vennero in parte sequestrati dallo Stato e in parte inviati al monastero di Donskoy.
In seguito il Comintern** lanciò il concorso pubblico per la progettazione del Palazzo. Vennero presentati 272 proposte, di cui 24 a opera di stranieri, tra cui l’italiano Armando Brasini, amico proprio di Boris Iofan. A Brasini si deve la miglior teorizzazione dell’idea di realizzare un “Lenin in forma di grattacielo”, come aveva immaginato Balikhin nel 1924.
Il progetto ebbe un enorme eco internazionale, con articoli e relazioni pubblicate sui giornali di tutto il mondo. Alla fin fine, nel 1932, la commissione delegò un trittico di vincitori: Iofan, Ivan Zholtovsky e il britannico Hector Hamilton. Dopo ulteriori discussioni, polemiche e critiche fu appunto Boris Iofan a spuntarla.
Un po’ di numeri
Il progetto originale di Iofan venne corretto da precise richieste di Stalin, che voleva qualcosa di mostruosamente imponente per dar lustro alla potenza sovietica. Così l’altezza venne stabilita a 415 metri (contro i 260 pensati dal progettista). La sala principale del Palazzo doveva contenere 21.000 persone, con un’altezza totale di 100 metri e un diametro di 160 metri.
La statua di Lenin, altro punto centrale del progetto, sarebbe stata alta 100 metri, per un peso complessivo di oltre 6000 tonnellate.
* Istituto superiore d’arte di stato russo che fiorì a Mosca tra il 1920 e il 1927.
** L’Internazionale Comunista.
(Fonti principali: Wikipedia Italia e USA)
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