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Il Comandante Schettino: “Tornare a bordo? Mi piacerebbe”

Creato il 30 gennaio 2013 da Dreamblog @Dreamblog

Il Comandante Schettino: “Tornare a bordo? Mi piacerebbe” – Rassegna Stampa D.B.Cruise MagazineFrancesco Schettino sceglie la strada di negarsi alle domande dei giornalisti in occasione della seconda udienza dedicata al ricorso presentato dai suoi legali contro il licenziamento voluto da Costa Crociere dopo l’incidente all’isola del Giglio costato la vita a trenta persone. Ma il comandante di Piano di Sorrento (Napoli) proprio non riesce a restare zitto quando gli viene chiesto all’esterno del Tribunale del Lavoro di Torre Annunziata (Napoli) se tornerebbe al timone di una nave da crociera: «Sì, certamente», risponde, senza tentennamenti.

Poche parole che però significano tanto, specie quando il tema della discussione è il licenziamento promosso dalla Costa e impugnato dal comandante. Oggi a Torre Annunziata si è discusso dell’eventualità di tenere in Campania la causa di lavoro promossa anche dalla stessa compagnia a Genova, dove la Costa ha incardinato un altro procedimento nel quale chiede la legittimità del licenziamento. Il giudice Emanuele Rocco si è riservato la decisione: «La legge Fornero mi dà dieci giorni di tempo per sciogliere la riserva. Quindi ho informato le parti che la mia decisione sarà depositata in cancelleria mercoledì 6 o al massimo venerdì 8 febbraio». Oltre a Schettino oggi erano presenti il suo legale, Rosario D’Orazio, e gli avvocati della compagnia, Camillo Paroletti e Stefano Marzuillo.

I giornalisti, dopo essersi concentrati su Schettino, «difeso» da quattro persone dall’assalto dei cronisti prima di salire a bordo di una Meriva grigia e lasciare il palazzo di giustizia, hanno ascoltato il parere del suo difensore. «Schettino era nervoso? Sfido chiunque al suo posto - dice D’Orazio – a non esserlo, dopo essere stato condannato mediaticamente senza che si siano lette le carte processuali». Poi si è passati a discutere degli aspetti legati al ricorso. «Vogliamo chiarire – dice Rosario D’Orazio – che ogni contesto giudiziario è valido. La nostra tesi è che non si può dare al datore di lavoro la possibilità di partecipare al rito Fornero. Ora attendiamo la decisione del giudice, ma di certo questa vicenda sta a dimostrare che la riforma non ha accelerato le procedure legate ai licenziamenti». «La perizia del giudice di Grosseto – sottolinea il legale – ha accertato che quando la Costa Concordia supera il punto previsto per la girata all’altezza dell’isola del Giglio, il comandante Schettino non è al comando della nave» e che l’inchino, «anche se – aggiunge – parlerei di una rotta avvicinatoria» era «un uso consolidato. Mi fa specie adesso che si dica che nessuno sapesse». Ultimo appunto sull’abbandono della nave. «Il comandante Schettino – dice D’Orazio - ha prima tentato di spiaggiare la nave ed è poi sceso quando la stessa era in sicurezza, parcheggiata. Non solo: ci sono testimonianze di persone che sostengono che il comandante sia stato l’ultimo a lasciare la nave dal suo lato. E poi – conclude – sfido chiunque a restare a bordo su un’imbarcazione inclinata di 90 gradi».

Fonte: Shippingonline

 


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