Non è nel mio stile essere snob, però non ho mai potuto sopportare questa specie di "Beautiful" per adolescenti, Beverly Hills 90210. Il compleanno succitato riguarda i vent' anni dalla messa onda in italiana (3 ottobre) e ieri una giornalista del "Corriere della Sera" Chiara Maffioletti ha speso in un suo articolo parole di elogio un po' troppo ingiuste per il telefilm in questione.Cominciamo con questa citazione: "Il primo telefilm che raccontò i teenager". Uhm.....Evidentemente alla Maffioletti ha fatto cilecca la memoria. Che cos'era Happy days, se non il "primo" (o forse non il primo, non ho la presunzione di dirlo) telefilm americano a raccontare storie di adolescenti? Forse non raccontava i drammi degli adolescenti, ecco, magari è così..però le cotte, le discussioni in famiglia, quelle c'erano; di certo è stato uno dei telefilm in Italia a tenere incollate generazioni di famiglie davanti al piccolo schermo. Beverly Hills è un fenomeno di passaggio, rappresenta anch'esso un'epoca (una brutta epoca peraltro, quella degli anni Novanta) ma è ancora presto per parlare di "amarcord". Credo che molti abbiano detestato questo telefilm, come il sottoscritto, oppure (più probabile) siano rimasti indifferenti. Di certo un telefilm gradevole, ma ben lontano dal ricamarci sopra lodi nostalgiche. Come fenomeno televisivo, in termini di share è innegabile il suo successo, indubbio, ma mi sembra che questa serie tv non abbia quel valore assoluto che si intende esaltare. Ed invece Chiara Maffoletti affonda il coltello nella piaga: " Il portento della serie era far sentire nonostante tutto incredibilmente vicini e reali quei ragazzi".Reali??? Ma se erano tutti bellimbusti laccati a dismisura! Fotografie da barbiere, questo erano Luke Perry (Dylan) e Jason Priestley (Brandon). Anche l'ultima racchia pareva ritoccata con Photoshop!!! Un mondo patinato alla "Beautiful" forse vicino alla realtà americana, ma di sicuro lontanissimo da quella italiana. Forse perché eccessivamente lontana faceva sognare, vai a sapere.Ed ancora: " Non c'è 30enne che non possa avere dei sentimenti che lo legano a quel mondo"(la parte più esclusiva di Los Angeles, n.d.r). Dichiarazione elitaria, eccessiva e qualunquista che riflette l'italiano medio col mito dell' America, un ritratto da cui voglio prendere le distanze, non perché detesti l' America in sé, quanto perché rifiuto l'omologazione massificante che ha fatto dell'ideale di vita americano il solo e unico degno di valore al mondo. Credo che un telefilm con la stessa sceneggiatura e gli stessi temi prodotto però in Russia, in Germania o in Ungheria sarebbe passato sicuramente in secondo piano. Ed infatti l' Italia lanciò la sua risposta a Beverly Hills, quando la Rai produsse nello stesso periodo I ragazzi del muretto, con personaggi della strada, "sporchi", attori alle prime armi, case popolari o signorili, imperniati da un sincero e convincente realismo nostrano, constatabile perfino nell'abbigliamento e nei gesti dei personaggi. Anche I ragazzi del muretto riusciva a incollare gli adolescenti alla Tv, ma era un telefilm più discreto, meno clamoroso; Beverly Hills era il telefilm "modaiolo" per eccellenza. Ed in questo nulla di male, beninteso, si era accaparrato lo spazio sulle tv berlusconiane, cosa poteva volere di più? E si era poi infilato nel solito "girone" commerciale, fatto di gadgets, figurine, diari, il solito bombardamento che mira a suscitare curiosità anche nei più refrattari spettatori. A me non piaceva nonostante le pin-up truccate e rifatte. Gli americani hanno questo gusto del "pulito" che repelle e sono capaci di passare dal buonismo da favola al dramma parossistico, non hanno le mezze misure, costruiscono favole molto prevedibili, non favole che sorprendono con l'ingegno: baci, lacrime, pistole, droga, sesso, scorribande in macchina. Tutto è facile, ingredienti dello star-system.Ma del resto Beverly Hills è figlio della sua epoca, un'epoca a sua volta figlia degli anni '80, gli anni 90 che hanno metabolizzato il peggio del decennio precedente, portato forse all'esasperazione.Come fenomeno di costume Beverly Hills è degno di nota, ma non mi sembra il caso di festeggiare il suo ventennale. Certe cose è meglio dimenticarle.....
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