Come sarebbe stato il compleanno di Jimi Hendrix, se oggi avesse potuto soffiare sulle sue 70 candeline?
Per i miti della musica, scomparsi troppo giovani, all’apice del successo, con uno o due album alle spalle, tutto si interrompe così bruscamente, che la meteora si tramuta in astro leggendario, e i luoghi dove ha vissuto, diventano mete di pellegrinaggio. Verso la fine degli anni sessanta, Jimi passò molto tempo in Gran Bretagna, suonando in moltissimi club londinesi. Dopo una parentesi di un anno, che lo vide impegnato in un tour attraverso gli Stati Uniti, nel 1969 Jimi tornò a Londra, ed andò ad abitare in un appartamento, arredato dalla fidanzata di allora, Kathy Etchingham, al 23 di Brook Street. Poiché lo stabile a fianco era stato la residenza di George Frideric Handel, il chitarrista rock si era incuriosito, ed aveva comprato dischi di musica classica con le composizioni più celebri. Il flat di Jimi Hendrix era abbastanza ordinario, ravvivato da tende e da tappeti rosso vivo acquistati da John Lewis, a Oxford Street. In questa casa, Jimi beveva tè, guardava la tv, rilasciava interviste, scriveva e suonava musica, approfittando della mancanza di vicini, per alzare il volume degli amplificatori. Inoltre, poteva facilmente recarsi a piedi in tutti i locali della scena musicale del tempo, dal Marquee allo Speakeasy.
Il soggiorno di Hendrix a Brook Street fu breve, circa tre mesi. Al giorno d’oggi, una placca blu dell’English Heritage ricorda il passaggio del musicista, mentre l’appartamento, mantenuto nei suoi aspetti originali, e visitabile solo in speciali occasioni, è attualmente l’ufficio amministrativo della vicina casa-museo di Handel.