Il complesso di Medea

Creato il 12 luglio 2011 da Winged_zephiro

A Pisa una Medea abbandonata dal marito ha dato fuoco all’auto in cui si era rinserrata coi suoi due pargoli, i pompieri li hanno trovati stretti nell’abbraccio fatale della loro madre e assassina. Eventi come questo si ripetono uguali di anno in anno a formare la catena grondante sangue che tiene imprigionato il Tantalo secolare al fondale infero su cui impotente agonizza, lontano dai succosi frutti di pace e solidarietà vanamente promessi dal mondo; è occasione rara, soprattutto in età mediatica, che un poeta colga in fondo al pozzo nero della storia un fiore del male e gli doni lo spessore della tragedia. Di fronte a una siffatta notizia il moderno utente mediatico non si sente infatti forzato a meditare sulla morale di un popolo, sul destino personale e sulla giustizia di Dio, che non consiste nella prevenzione dei delitti ma nella loro retribuzione sub specie aeternitatis. L’estirpazione della discendenza per tema di vendetta è un delitto antichissimo riconducibile alla salvaguardia dell’onore personale, fiat iustitia et pereat mundus, il femminismo moderno ha finito per far sembrare lecito ciò davanti a cui anche il pagano antico atterriva. Il problema è che con l’avvento del cristianesimo il figlicidio non è più solo un’ingiustizia contro la natura ma è anche l’epitome del peccato mortale che trafigge come spada il cuore della Vergine dolorosa, la quale forse proprio in ragione di cotali abomini lacrima sangue sul mondo.



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