Magazine Viaggi
Spesso capita che, a pochi passi da casa, vi siano meraviglie e testimonianze di un passato remoto addirittura listate nel patrimonio mondiale dell’umanità e che, con la scusa della vicinanza, non è raro bramare mete più lontane con la falsa speranza che queste le andremo comunque presto a visitare.
A pochi chilometri a nord dal confine tra Italia e Svizzera nella zona del varesotto-comasco sorge il complesso fortificato di Bellinzona che rappresenta tra le più strategiche strutture militari difensive della fine del medioevo.
La fortificazione, letteralmente incastonata su uno strato di roccia pazientemente modellata dall’azione dei ghiacci decine di migliaia di anni fa, ha rappresentato per anni un efficace sbarramento della Valle alla confluenza di tre valichi alpini il San Gottardo, il Lucomagno e il San Bernardino senza il quale, probabilmente, l’ Europa avrebbe potuto essere differente da quello che è oggi.La lenta erosione dei ghiacciai sul promontorio ha permesso la creazione d’incavi nei quali si raccoglieva l’acqua piovana essenziale per la vita che insieme alla posizione strategica, che permetteva di tenere sotto controllo l’intera valle per prevenire eventuali attacchi, ne ha fatta zona privilegiata per un insediamento primitivo le cui tracce risalgono a più di 4000 anni a.C.Il promontorio risultava già fortificato nell’ anno 590 grazie al ritrovamento di scritti nei quali si riportava la sua presenza. Negli anni la roccaforte venne più volte ampliata, tra gli interventi più importanti ricordiamo quelli avvenuti durante la dominazione delle famiglie milanesi degli Sforza e dei Visconti durante i cui domini l’intero sistema fortificato raggiunse il suo massimo splendore. Il borgo era totalmente circondato da mura e protetto da porte, torri e ponti levatoi, la roccaforte di Bellinzona era diventata oltre che un nodo strategico e uno sbarramento totale fino altre al fiume anche un’appetibile barriera doganale fonte di enormi guadagni.
Verso gli inizi del 1500 la mastodontica opera fu investita da un cataclisma d’imponenti proporzioni: a causa di abbondanti piogge il cedimento di una porzione di versante di una montagna nei pressi di Biasca provocò lo straripamento delle acque che travolse e distrusse parte della fortificazione. Nell’800 una grande parte della fortezza fu distrutta da un incendio, e durante i secoli fu testimone di diverse battaglie e passaggi di mano ma nonostante ciò, grazie anche a lavori di restauro e conservazione, oggi possiamo ammirare splendide testimonianze di un mondo medioevale.
Castelgrande
È la fortificazione principale proprio a ridosso del centro di Bellinzona, è raggiungibile percorrendo le piccole vie partendo da Piazza Colleggiata o Piazza Nosetto, per i meno “avventurosi” c’è anche un comodo ascensore. Durante l’ occupazione Svizzera nel 1600 al castello venne dato il nome di Castel d'Uri o di Altdorf, 200 anni più tardi venne intitolato a S. Michele fino a tempi più recenti che assunse il definitivo nome di Castelgrande.Il castello è circondato da uno splendido parco che fa da cornice, durante i periodi estivi, di spettacoli all’aperto. Dietro le mura svettano la torre bianca e quella nera di una trentina di metri d’ altezza che sono visitabili così come il castello che ospita un museo e delle sale espositive.
Castello di Montebello
Situato sull’omonimo colle proprio alle spalle di Castelgrande è il luogo dove le civiltà primitive si accamparono per la prima volta, quando ancora nulla esisteva. Il nome di questa fortificazione risale a metà del 1400 conosciuto come Castel Piccolo o di Montebello, tuttavia come Castelgrande cambiò nome nei vari periodi: durante l’occupazione Svizzera era nota come Castello di Svitto mentre agli inizi del 1800 il Castello fu intitolato a S. Martino. Di proprietà privata per lungo periodo venne acquistato agli inizi del 1900 dal Canton Ticino in occasione del centenario dell’indipendenza.Il castello ospita un interessante museo storico ed archeologico dove, tra le tante cose vi sono esposte anche antiche monete in quanto sul promontorio vi era molto tempo fa la zecca che stampava monete per tre Cantoni.
Castello di Sasso Corbaro
E’ la fortificazione più alta del complesso fortificato prende il nome dall’omonimo promontorio, venne costruito nel tempo record di 6 mesi sul finire del 1400 per volere del Duca di Milano dopo la battaglia di Giorinco per meglio garantire la chiusura della valle del Ticino. Dai bellinzonesi detto anche castello di Cima anch’esso ebbe diversi nomi prima dell’attuale: durante il dominio svizzero fu chiamato di Unterwalden, e nel 1818 di S. Barbara.Il castello è visitabile nel periodo primaverile-estivo di particolare rilievo la sala lignea realizzata completamente in noce massiccio dalla quale si passa per accedere alle torri e alle mura da dove si gode un meraviglioso panorama che spazia dalla Valle Riviera a Nord fino al bacino del Lago Maggiore a sud.Marco Boldini
Potrebbero interessarti anche :
Possono interessarti anche questi articoli :
A proposito dell'autore
Il Viaggiatore Ignorante
90468 condivisioni
Vedi il suo profilo
Vedi il suo blog
I suoi ultimi articoli
-
500,000 grazie
-
Annus Mirabilis
-
Lanciando dadi
-
Daniele Crespi, fulgore e meteora al tempo della peste