E’ inevitabile che oltre all’amore i fratelli, indipendentemente dalla differenza d’età, provino sentimenti ambivalenti di odio e gelosia. I fratelli devono condividere le attenzioni dei genitori e ognuno dei due invidia i privilegi dell’altro legati all’età.
In molti casi il complesso fraterno non viene superato nella maturità. I genitori hanno un compito importante in questa fase che segna la presa di coscienza della propria individualità e maturazione della personalità.
I figli che non superano il complesso fraterno sono i fratelli che in seguito alla morte dei genitori non si parlano più e litigano per l’eredità. I padri e le madri devono necessariamente comunicare con i figli e aiutarli a verbalizzare le loro emozioni, per comprenderle; essi devono sapere ascoltare, dare importanza ai sentimenti e ai capricci dei figli che altro non sono che richieste di attenzioni. I figli devono essere responsabilizzati e valorizzati.
Il figlio maggiore interpreta la nuova gravidanza come una sua mancanza: lui non basta ai genitori che hanno bisogno di un altro figlio. Il bambino va rassicurato, apprezzato perchè il nuovo arrivato sarà il suo compagno di giochi. Il figlio più piccolo invece temerà la competizione del fratello maggiore le cui capacità provocheranno frustrazioni. I fratelli gemelli devono essere riconosciuti nelle loro differenze per poter sviluppare la loro individualità.
I figli superano il complesso fraterno quando diventano autonomi, quando riconoscono nell’altro un amico, con il quale è possibile un confronto che arricchisce.
Avere dei fratelli permette di acquisire e sperimentare precocemente la condivisione, la cooperazione e l’amicizia: madre e padre possono essere arbitri più o meno saggi e leali di questa crescita.