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Il Complesso Mondo di Efraim Medina Reyes

Creato il 09 aprile 2014 da Dietrolequinte @DlqMagazine

Vittoria Averni 

Può capitare che a volte un libro (romanzo, saggio o raccolta di poesia che sia) sia talmente denso di frasi così significative e belle nella loro racchiusa unicità da far diventare estremamente arduo leggere e capire il volume in questione nella sua complessità. Si ha la tentazione, fortissima nel mio caso, di percepire ogni paragrafo e/o frase come un’unità a sé stante per la profondità e armonia che ha al suo interno, diluendo così la lettura in un tempo molto lungo. Recentemente mi è successo con Quello che ancora non sai del Pesce Ghiaccio, quarto libro dell’autore colombiano Efraim Medina Reyes pubblicato, con la traduzione di Gina Maneri, da Feltrinelli lo scorso luglio. Teo è un ragazzo di ventisette anni che sta cercando (come tutti i ragazzi e la sottoscritta) la sua strada nel mondo e che tenta di realizzare la sua più grande aspirazione: diventare un comico alla Lenny Bruce, che considera il suo idolo. Dunque una comicità scomoda e dissacrante che non si identifica nell’imitazione, interpretazione e deformazione, ma con l’anarchia e l’indifferenza ai codici. Ad accompagnarlo non solo nella ricerca del suo stile, ma a sostenerlo nella malattia che lo affligge e che condiziona il suo modo di essere (il lupus per l’esattezza) c’è la sua Vlues, la ragazza che ama e a cui ha cambiato il nome in modo che ricordasse il blues.

Il Complesso Mondo di Efraim Medina Reyes

Ma non sono solamente la storia e gli avvenimenti che accadano a Teo ad essere protagonisti di Quello che ancora non sai del Pesce Ghiaccio, ma anche i suoi pensieri, sogni e deliri che riempiono le sue notti d’insonnia e che in un certo modo potremmo considerare la vera chiave di lettura del romanzo. Perché la fantasia e le particolari associazioni di idee di Teo, le frasi lapidarie che illuminano come lampi le pagine scritte da Medina Reyes rendono la fruizione dell’opera, seppur meno agevole e scorrevole per i continui flashback, pensieri e monologhi, estremamente interessante alternando stili e tematiche diverse tra loro che riescono a rendere il ritmo piuttosto vivace. Oltre all’esplorazione di sé e alla ricerca dello stile comico, troviamo il complicato rapporto con la madre, l’amore e il sesso (bellissima la riflessione sui baci, definiti «una magnifica, innocua sottrazione dell’istante in cui accadono»), l’incontro con Lena e con vari personaggi tratteggiati brevemente attraverso i loro vizi e manie ma pienamente espressivi, la dipendenza dalla droga e l’analisi a tratti anche crudele di una società sempre più alla deriva. Un romanzo complesso e pieno di riflessioni, che non dimentica la critica anche aspra di film molto noti ed elogiati (come Magnolia e Trainspotting, considerati elegiaci ed invasi dalla musica), ma che rientra sicuramente tra i libri da leggere e rileggere con piacere e in cui trovare sempre spunti su cui soffermarsi e riflettere.

Il Complesso Mondo di Efraim Medina Reyes

     

     

     


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