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Il complimento più bello

Creato il 14 gennaio 2016 da Margheritadolcevita @MargheritaDolcevita

Tempo fa avevo scritto che il complimento più bello che mi si possa fare è

Scusa non ti avevo visto…

L’aspirazione all’invisibilità permane ma ho scoperto che esiste anche un altro complimento che mi fa piacere ricevere. Il complimento è

Sei proprio come tutte le donne!

Che ok, immagino gli sguardi perplessi, non è poi un gran complimento. Un po’ sessista, un po’ maschilista, però a me, Jabba the Hut della Bassa, informe ammasso di lardo, Blob gelatinoso e amorfo, non me l’aveva mai detto nessuno, ma proprio mai. Doveva arrivare Sandi a dirmelo. E chi è Sandi? Ma è l’istruttore di guida che mi sopporta da due settimane (sì, ora che ci penso sono due settimane quasi esatte, prima guida il 30 dicembre). Non si chiama Sandi, evidentemente, è l’unione di santo con l’iniziale del nome (crasi? Bah, può essere). E perché sono come tutte le donne? Perché guido di merda? No. Non abbassiamoci a stereotipi abusati e ormai ridicoli. Perché fisicamente sembro una donna? Ma nemmeno, non scherziamo, Jabba the Hut è Jabba the Hut. No, perché ogni volta che lui mi corregge o mi rimprovera o mi dice che faccio qualcosa di sbagliato io gli rispondo, trovo una scusa, una giustificazione, sono la regina dell’“Eh ma…” e un allievo maschio non lo farebbe mai, no davvero, gli allievi maschi non lo fanno. Solo le donne. Quindi sono come tutte le donne. Il che è francamente magnifico. Emozionante. Inaspettato.

tumblr_mv6t4d55yR1rpj3gjo1_500Facciamo un passo indietro. Quelli che non mi leggono su twitter saranno rimasti un po’ sconcertati leggendo la parola “patente”, dal momento che ho sempre scritto di non averla e di non intendere prenderla. Purtroppo alcune circostanze, di cui non parlerò, sono cambiate per cui ora devo prenderla. Dovere è il verbo chiave, è il verbo che accompagna il mio stato d’animo di ogni guida, io non guido perché mi piace o perché voglio, io guido perché devo. Non è il massimo ma è quello che riesco a garantire. Il 12 novembre mi sono iscritta alla scuola guida, dopo aver frequentato la bellezza di 0 lezioni il 19 dicembre ho fatto l’esame di teoria superato con 0 errori. Il 30 dicembre la prima guida con Sandi. Non so ad oggi quante ore ho fatto, così su due piedi direi poco meno di 10. Faccio ancora molto schifo, ma meno schifo della prima lezione e non l’avrei mai creduto possibile. Non so nemmeno quante ore mancano ad una certa autonomia di guida, potrei chiederlo a Sandi ma ho paura della risposta.

Quindi d’ora in poi scriverò anche di questo. Dovrei levare “anche” giacché non scrivo più di niente ma urge una confessione: io della patente ho già scritto, ho 5 o 6 bozze complete, finite, pronte per il pubblica. Le bozze fanno schifo. E’ vero che tenere un blog ha senso “nell’istante”, ma preferisco scrivere del passato con lo stato d’animo del presente che non pubblicare il passato scritto con lo stato d’animo del passato. Lo stato d’animo del passato era intriso di pessimismo, tristezza, mestizia, lo stato d’animo del passato farebbe venire la depressione al Buddha, adesso va meglio per cui è giusto che ne scriva ora. Ho cercato disperatamente una chiave per raccontare in modo divertente momenti che non avevano nulla di divertente e la chiave non l’ho trovata, adesso ho una chiavettina di quelle dei diari segreti delle bambine che è meglio di niente.

Per cui se girate per la provincia di Mantova e vedete un Pandino bianco tappezzato di scritte dell’autoscuola con al volante Jabba the Hut e a fianco uno spilungone che con una mano tiene il volante e con l’altra si tiene i maroni preoccupatevi pure perché siamo io e Sandi e son cazzi vostri.



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